domenica 14 dicembre 2008

Giornata perfetta, uomo imperfetto

La giornata comincia molto presto, mi devo preparare ancora tutto.
Temo la giornata, temo che le mie condizioni fisiche non siano all'altezza di una giornata sulla neve, temo che lo Stè sia fin troppo più bravo di me sugli sci, spero che non si annoi.
Decido di portarmi il necessario a parte e non stramazzare di caldo sul treno che mi porta verso Tradate. Scelta oculata alla fine, sui treni delle FNM il riscaldamento invernale non ha mezze misure.
Lo Stè è li che mi attende in stazione, sitemiamo il mio bpiccolo bagaglio e si parte.
Autostrada sino a Borgo Valsesia per poi proseguire per Varallo, Scopello e poi Alagna.
Bella strada che culmina in un tipico paesino di montagna tutto baite e picchi, all'apparenza inaccessibili.
Trovare degli sci a noleggio è stato più complicato del previsto, ma poi equipaggiato di tutto punto sono pronto a salire dai 1200 ai 2050 mt del primo impianto di risalita, per poi proseguire sino ai 2970 del passo Salati.
Da qui divertimento puro ed una neve come non la vedevo da anni, perfetta.
Le piste sono state preparate con abilità dagli operatori del settore.





























Un tempo meraviglioso senza una nuvola in cielo, azzurro dovunque guardassi e tutto sommato io non me la cavo poi malissimo, considerando il fatto che ho sciato seriamente per l'ultima volta nel 1998( a parte una sciata molto breve a Garmisch - Partenkirchen lo scorso anno) . é la seconda volta che uso gli sci di nuova conccezione ed è strano avere degli sci più bassi di me.
Sono di una facilità imbarazzante, anche se ti portano a sbagliare con troppa facilità.
Mi ci devo abituare. Lo Stè è li davanti a me lui ha una sciata più morbida ed efficace, anche se lui dissente su questo, perfezionista ....
Io al momento sono solo felice di essere qui, di godermi questa giornata di sole e neve.
Il rumore della neve sotto gli scarponi, il fruscio del vento nelle orecchie, il freddo pungente che ti fa lacrimare gli occhi nonostante gli occhiali da sole, il crepitio della neve sotto gli sci, il pulsare della mia muscolatura poco avvezza a quasti sforzi e poco allenata in questo periodo.
La pausa per mangiare qualcosa si prolunga un po troppo per carenze "strategico-organizzative" del rifugio dove decidiamo di fermarci. rischiamo di fare tardi per l'ultima partenza dell'impianto di risalita che da Gressoney porta al passo salati e da qui ad Alagna.
Ci affrettiamo e dall'ovovia il panorama al tramonto è qualcosa di fantastico non ricordavo che la montagna d'inverno fosse così bella.



























Non così la mia forma fisica che mi costringe a continue soste per recuperare un minimo di forza nei quadricipiti.
Non so perchè a fine giornata a tramonto già cominciato decidiamo di arrivare sino in paese sci ai piedi, la pista da fare è veramente difficile e il buio non aiuta di certo.
Però è stato bello farlo e condividerlo con un amico. Una sorta di impresa Biblica, con lastre di ghiaccio, pendenze accentuate e gobbe ovunque.
Gli impianti di innevamento artificiale che cercano di corprire le lastre di ghiaccio alle altitudini più basse sono dei subdoli traditori, sparano neve così umida che non permette lo scivolamento laterale sulle pendanze più accentuate, e ti si appiccica addosso come se l'acqua con cui viene prodotta contenga qualche strano collante.
L'arrivo in paese ad Alagna è come una liberazione per le mie gambe martoriate dalla fatica.
Sono distrutto ma felicissimo. una giornata del genere è da ricordare per molti e molti anni.

Io invece voglio dimenticare la mia condizione di uomo imperfetto e lavorarci su per la prossima sciata...

Un Novembre da Incubo

Ebbene si, è stato un mese impossibile.
Non mi ha concesso nulla, solo lavoro con rare pause nelle quali la stanchezza mi ha reso il mettermi davanti al pc a scrivere una vera e propria chimera.

Eppure di cose da scrivere a mo di archivio personale ne ho, peccato non aver avuto la possibilità di poterlo fare.

Spero a questo punto in Dicembre con i suoi ritmi delle feste, con i profumi e le luminarie accese.
Al momento però Dicembre ha portato solo una gran quantità di pioggia e neve e con se tante piccole scomodità in una grande città che ha bisogno di muoversi come non mai in questi frenetici giorni prefestivi:
ci sono i regali da fare, le cene aziendali da organizzare, il cenone con la persona amata o con la famiglia.

Quindi chissà se avrò il tempo da dedicare al mio hobby....
Speriamo

København

La fine di maggio, un tempo instabile.
Non so se sia la norma qui in Scandinavia, però me lo immagino così il tempo di una tarda primavera che corre verso l'estate come se fosse un reale e vicino traguardo.
La sveglia in questi giorni è sempre scattata presto, voglio catturare ed archiviare più sensazioni possibili in questi 5 giorni.
Questa mattina non scosto le tende della mia stanza di un comodissimo B&B sito al limitare del centro cittadino.

La doccia è spettacolare, il pavimento è riscaldato ed il doccione fa scorrere sul mio corpo addormentato morbibe goccie d'acqua calda. più volte mi sono dovuto autoconvincere ad uscire dalla doccia, era una sensazione troppo bella per interromperla..
Mi vesto frettolosamente, la doccia mi ha fatto perdere fin troppo tempo, København mi attende.
Il grosso e pesante portone mi divide dalla Nansengade e ..... sorpresa
una coltre di nebbia mi accoglie nel tepore mattutino, i palazzi sembrano dissolversi nel lattiginoso elemento che tutto ingloba.
il tepore del sole però la rende sem
pre più lieve fino a farla lentamente scomparire, è surreale vedere i palazzi comparire dal nulla, vedere fasci di luce di stella che diventano solidi nell'alba nordica. La città si schiude lentamente ai miei occhi, i danesi sono già per strada diretti verso i loro luoghi di studio o di lavoro. I ritmi però sono diversi dai nostri, meno frenetici e tutto più "normale" più a misura d'uomo. le persone che corrono lo fanno per sport, sano sport mattutino che qui sembra essere ben diffuso. All'angolo con la Nørre Volgade il posto dove in questi giorni farò colazione. In Frederiksborggade 7 la catena di Coffee Bar Baresso, ottimo il doppio cappuccino, con brioches, muffin e dolcetti di ogni tipo e dimensione.
Certo posso constatare come costi tutto
sensibilmente di più, ma anche qui come nei paesi anglosassoni l'uso delle carte di credito per pagare è diffuso e utilizzato.
Con un'abbondante colazione in corpo posso
finalemente accingermi alla visita della città.
Passo accanto l'università, e per ora niente studenti in vista è ancora troppo presto, anche se avrò il modo di vederli numerosi in feste serali in pieno centro storico. Ia città pare ordinata e molto accogliente, gli abitanti di K sono disponibili e cortesi, oltre che molto belli, non mi era mai capitato di vedere così tanta bella gente concentrata in un'unica città. Finalmente lo Strøget la via pedonale dei negozi di "livello". Con il suo andamento sinuoso che va dalla piazza del municipio(
Rådhuspladsen) sino all'altra bellissima e ampia piazza del Kongens Nytorv, ove comincia quello che fino al 1700 era un quartiere malfamato che adesso invece è uno dei gioielli di K, il Nyhavn
Posto Magico, dove assaggiare anche una delle specialità danesi per
eccellenza gli Smørrebrød ottimi sandwiches aperti, che vengono preparati solo nella pausa pranzo da accompagnare con un'ottima birra danese.
Dal Nyhavn si raggiunge in un attimo il canale principale del porto di K, al di la del braccio di mare citrtadino si scorge la sagoma ultramoderna della nuova Opera House, affascinante nella sua essenzialità. passaeggiando lungo il canale osservo i vecchi magazzini recuperati ad uso abitativo o ufficio, intriganti nel loro rosso mattone. alla fine di una paseggiata di una mezz'orretta un piccolo assembramento di persone con corollario di flash mi fa capire che la Sirenetta, altro simbolo cittadino è li.
In realtà è una piccola delusione, è una scultura con una particolare grazia ed eleganza che però ha una collocazione di un'infinita tristezza, la parte del canale e del porto forse più insignificante.
Un vero peccato.
Attraente come non mai invece il Kastellet

























Il forte militare più antico e meglio conservato d'Europa risalente al 1600 e tutt'ora abitato dai militari, infatti è aperto al pubblico solo dalle 6 alle 22 oltre questi orari viene chiuso.
il mio vabondare per musei e per la città volge al termine, come il fantastico tramonto nordico che mi fa da scorta sino al B&B per un sonno ristoratore in vista di una giornata in giro per le campagne danesi attorno alla città.
K ha qualcosa di speciale nell'aria e nelle persone che te la fa amare al primo sguardo ed al primo odore.
Una vera capitale nell' estremita più a sud della Scandinavia.