sabato 31 gennaio 2009

Destarsi

Quando si dorme poco risvegliarsi è sempre difficile.
Dal rassicurante bozzolo caldo del piumone che emette quel sottile fruscio a contatto con la propria pelle, l'insinuarsi sempre più insistente della luce tra i fori delle tapparelle..
il vile tentativo di girarsi dall'altra parte per evitare l'inevitabile. Alla fine mi siedo sul bordo del letto, quel tepore del piumone adesso si trasforma in una sferzata di aria di diversi gradi più fredda che investe i miei spogli pettorali e la mia schiena indifesa.
Un brivido di piacere misto a fastidio percorre i cm di pelle che vanno dalle mie dita su per le braccia, per le curve dei bicipiti e dei tricipiti sino ai deltoidi per bloccarsi alla base della nuca in un fremito di pelle d'oca.

Osservo i fori della tapparella, la luce che ne entra è diffusa, indice di tempo pessimo anche oggi..
rimando l'azione del tirarle su e vado in cucina... ok forse girare a torso nudo in casa con i caloriferi volutamente spenti è un po troppo, siamo pur sempre a gennaio... mi metto su una maglietta e visto l'ora sono indeciso se farmi la colazione o direttamente il pranzo.
Qualcuno mi rimprovera via messaggio di avergli rimandato indietro la nebbia, chi mi saluta con un numero di cell che non capisco perché non avevo...

osservo di nuovo le tapparelle... dai apro tutto... la violenza di una luce grigia ma diffusa ed insolitamente fastidiosa colpisce i miei occhi neanche fosse una giornata limpida d'agosto.

I'm Outta time degli Oasis scorre nella radio che ho acceso da poco.. direi che è la colonna sonora ideale.
Il video di questa canzone potrebbe descrivere alla perfezione il colore del mondo al di fuori delle finestre, grigio... dicono nevicherà sarebbe la quarta volta quest'anno..

ma sto andando fuori tema ora....

Risvegliarsi d'inverno.

soprese feline...

Non ho una gran simpatia per i gatti lo ammetto.
Tuttavia rimango spesso incantato dalla loro etologia, dalla loro bellezza innegabile.
Il gatto ha qualcosa di magnetico nel suo sguardo, qualcosa che ti cattura e ti rapisce.
Si tende a pensare che il loro rapporto con il padrone sia del tutto opportunistico eppure....
quando sei su un divano ad ascoltare note armoniche che sbucano da una scura cassa di un hi-fi ecco che silenziosamente arrivano di soppiatto.
Non erano miei però mi conoscevano bene. Avevamo imparato ad azzerare la nostra diffidenza, ma il nostro rapporto era improntato specialmente sul rispetto reciproco.
Ebbene Micia (che fantasia per un nome non trovate?) si avvicina prima sul bracciolo del divano cercando di farsi notare con il suo miagolio afono, era buffissima. Immaginate un gatto che miagola ma non emette nessun suono, le prime volte non riuscivo a non ridere.
Dicevo, lei li che cerca di farsi notare, io che faccio finta di non averla vista, quindi si fa coraggio e si intrufola tra il mio braccio ed il libro che sto leggendo.
Non le dico nulla, la lascio fare, si accoccola facendo fusa peggio di un SuperTruck americano e poi impasta la mia pancia con la sapienza di un panettiere navigato.
La guardo di sguincio tra il libro ed il braccio, se ne accorge, socchiude gli occhi e mi miagola qualcosa poi si gira e continua il suo “lavoro” continuando ad fare le fusa.
È vero, un cane è decisamente più trasparente nel suo comportamento ma il gatto affascina sempre.

Micia.

venerdì 30 gennaio 2009

mi manchi

la nebbia è fitta, avvolge tutto.
dal 16 dicembre 2008 sei come una natura morta, immobile nella tua fissità...
sei scintillante eppure con un velo di polvere ogni volta che vengo a trovarti..
sei sempre come la prima volta, un tuffo al cuore nel momento in cui apro la porta del box...

la mia Hime

mercoledì 28 gennaio 2009

Un futuro caffè??

Mi aspettavo la tua voce esattamente com'era sai?
Il tuo “che facciamo l'accendiamo?” mi ha preso alla sprovvista sai?
Eppure quell'immagine alla webcam, immagine che avevo già avuto modo di vedere, però adesso è viva si muove, ha un non so che di irreale... ci avevo fatto l'abitudine a parlare con una foto he he he ..
eppure mi ha fatto uno strano effetto, tanta aspettativa che volevo colmare, curiosità nel vedere la tua fisicità come reagiva nella nostra conversazione e cose di questo tipo.
Adesso spero tu abbia capito il perché di quel messaggio “ no, non c'è bisogno ci sentiamo via sms”.
Non volevo perdermi queste sensazioni, perché sono cose di cui la mia anima si nutre, è sostentamento vitale per lei.
La curiosità, e la capacità di sorprendere sono doti che apprezzo in una persona e tu sei capace di alimentarle, sei sfuggente eppur ti concedi, vedo il dubbio sul tuo viso, la riflessione se dire o no una frase..
mai banale è questo che apprezzo in te nonostante ti abbia conosciuto in un modo totalmente diverso.
Cazzo a pensarci la moto unisce sempre un sacco di persone, pensa non avremmo scoperto le tante passioni comuni.
Ho deciso che ricomincerò a disegnare, magari passare un po di tempo con quest'arte così personale riuscirà a darmi le risposte che cerco, alle mille domande di cui la mia testa è intasata.

Adesso ci manca solo quel fatidico caffè....

evoluzioni virtuali.

Una domenica .... qualunque

Eccomi qua, è praticamente mezzanotte...
Un bicchiere di buon Porto ed i pensieri tornano al fine settimana appena passato.

Un bel fine settimana! Il sabato mattina passato sotto una flebile pioggerellina per recuperare della panna acida in un negozio russo in centro. Un pomeriggio a fare una spesa maggiorata per le 8 persone che la domenica mi terranno compagnia.

Domenica mattina la sveglia suona presto spalanco tutte le finestre per far entrare aria nuova come faccio ogni mattina, ma oggi è un po più importante, deve essere tutto al meglio.

Questo pranzo è stato rimandato troppe volte e quindi ci tengo in particolar modo:

le palacsinta emergono da una semplice pastella per trasformarsi in dischi perfetti nella padella antiaderente. Completata questa incombenza passo al ripieno, noci, cannella, panna, zucchero e rhum. Poi la salsa al cioccolato, mi stupisco sempre allo sciogliersi lento di una tavoletta di cioccolato fondente, cambia colore e sprigiona un bouquet di profumi esaltante, quasi mi dispiace mescolarlo a uova zucchero latte vaniglia e rhum.

Ma il risultato è una sublime morbida salsa al fondente al rhum che andrà a ricoprire le palacsinta calde di forno.

Poi passo al Körözött, un tripudio di ricotta, burro, panna acida, paprika dolce e piccante, cumino e cipollotto tagliato a dadini piccolissimi. Il tutto mantencato fino ad ottenere una spumosa crema rosa dal sapore particolare e pungente quanto basta.

Poi la zuppa di funghi, impreziosita da 10 grammi di funghi porcini e da una generosa dose di panna acida.
Il piatto forte è il paprikàs csirke, ovvero il pollo alla paprika. Piatto che nella sua semplicità è una delle bandiere della cucina magiara grazie alla povertà degli ingredienti, nel loro insieme sorprendentemente succulenti.
La cipolla che cambia lentamente colore da un bianco pallido ad una traslucente lucentezza per poi diventare fiammeggiante grazie alla generosa capacità colorante della paprika.
Poi il pollo a pezzi a rosolare e quella giusta dose d'acqua a completare la cottura lenta e stufata.

Poi gli amici che arrivano alla spicciolata rendendo viva questa piccola casa.

Come dicono gli inglesi “feeling home” è la sensazione che provo con voi attorno.
Mi fa star bene, è come se la vostra presenza fosse naturale, come se abitaste qui con me tutti i giorni.
Singolare essere li a rendersi conto di questo, osservare senza invadenza il vostro parlare, il vostro aiutarmi ad apparecchiare ad abbrustolire il pane. È un viavai tra il tostapane ed il tavolo, certe volte è il tavolo sotto forma di cestino che si avvicina al tostapane.
Il brindisi a gewurtztraminer il girare dei piatti e della ciotola di Körözött e del barattolo di crema d'oca.

Devo avere una faccia da ebete, sorriso stampato in faccia ma probabilmente ci siete abituati.
Non ci fate caso.

La zuppa vola via dalla pentola ai piatti e dai piatti nei cucchiai..
fin'ora tutto ok, noto con piacere che siete soddisfatti.

Ok adesso è la volta del pollo, va finito, va aggiunta la panna acida per renderlo perfetto e vanno preparati i nokedli ( qualcuno li conosce con il nome di spatzle o gnocchetti ).
preparati e distribuiti. Dopodiché è la volta del pollo a completare armonicamente il tutto.

Per finire le Gundel palascinta, rosolate nel burro e finite per 10 minuti in forno e poi inondate di salsa al cioccolato al rhum. Una delizia accompagnata prima con un favoloso recioto della valpolcella e poi con il Porto che sto lentamente finendo mentre aggiungo lettere a questa riflessione.

Siamo stati assieme dalle 13 circa sino alle 18, parlare di mille argomenti senza mai prevaricarsi.
Siamo stati l'essenza della convivialità, come ho detto a tutti voi sono le giornate così che mi fanno ancora credere all'amicizia.
Esser li a disquisire su argomenti molto seri mentre c'è chi lava i piatti e non dovrebbe e chi li asciuga. Star seduti in 4 su un divano che in teoria dovrebbe essere per 2 :D

Quando andate via mi sento disorientato, eravamo in 9 adesso sono di nuovo io con me stesso a far andare i neuroni....

così erano i pranzi domenicali dei nostri nonni, con tutta la famiglia intorno, ne sono convinto!

Calore familiare anche se siamo “solo” ottimi amici..

pranzo domenicale...

lunedì 26 gennaio 2009

Chissà se vi accontentate....

Non si può piacere a tutti, è un dato di fatto.

Spesso mi sto antipatico da solo, figuriamoci agli altri.
Sono fatto così, prendere o lasciare, non sono disposto a cambiare quello che sono.
Faccio della coerenza una bandiera personale e cerco di essere sincero il più possibile, le cose o le dico in faccia o piuttosto non dico nulla.

Detto questo vorrei dagli altri , parenti, amici e conoscenti un po di rispetto.
Già è difficile convivere con gli altri, ascoltare opinioni dette con più o meno crudeltà, le ipocrisie di certe persone che si millantano amici, che credono di conoscerti alla perfezione sputando sentenze e giudizi.
In questi giorni ho preso una decisione che ha portato un putiferio che non mi spiego:
se da tanti un forum sul web è considerato solo un banale e mero mezzo di comunicazione come il cellulare o l' e-mail, cosa cambia se uno è presente o meno su questo stesso mezzo?

Lo ammetto, avevo un rapporto sbagliato con questo mezzo fino a qualche mese fa, lo consideravo quasi una persona fisica che mi potesse creare l'illusione di avere un amico dalle mille facce, celate dietro degli avatar e dei nick name.

Poi per errori vari nella gestione da parte di staff, amministratori e personaggi vari che avevano un ruolo istituzionale, decisi la scorsa estate che ne avevo abbastanza e mi sono allontanato per un po'.

Lo dissi che me ne andavo, creai un putiferio che non mi aspettavo anche allora e rientrai nella mia decisione,per l'affetto che mi lega a persone che sono diventate dei veri amici nell'arco di questi anni.
Però non era più la stessa cosa:
le cose, gli hobby, le abitudini che ho, sono dettate dalla passione che provo nel farle, di quel gusto di cui un certo “Ale del clan” tanto bene spiegava in un topic che si chiama “Sapore” ( diventato poi una succursale di questa finestra sul web che riporta le mie riflessioni ).
Senza quella spinta … emotiva? Creativa?? o semplicemente di Good vibrations che mi faceva provare il stare a sparar minchiate con gli altri anche per ore, non provo più nulla.

Calma piatta, che non stimola più nulla e quindi recepisco questo come il non averne più bisogno e noto con dispiacere che quello che prima era un ritrovo virtuale di amici ha sempre più connotazioni negative che noto nella superficialità, nell'ipocrisia e nella cattiva fede in generale.

Così ho preso una decisione estrema (come sono sempre stato), qualcuno l'ha definita plateale.
Ebbene non lo è , o meglio non voleva esserlo! Solo in pochi sapevano le mie intenzioni e nessuno gli dava credito seriamente. Ho detto più volte che in queste situazioni difficilmente vedo le sfumature:
per me o è bianco o è nero.

Ho pensato che sparendo senza dire nulla avrei evitato le polemiche ed invece via ancora in modo più pesante.

Il rispetto quindi dov'è?? dove sta scritto che io debba dare delle spiegazioni? Perché tutti si affannano a cercare di leggerti nel pensiero? Farsi un “pacchettino di cazzi propri” è diventato una rarissima abitudine ahimè..

Ebbene io di risposte non ne darò, non ho voglia di darne, forse non ne ho nemmeno.
So solo che ho bisogno di star da solo in questo momento, di non vedere amici o conoscenti.

Il modo per contattare quelli a cui tengo esiste, quindi non è una sparizione definitiva. Il telefono e la mail esistono per questo.

Per me lo Z-Spirit è da un pezzo che non esiste più, esisteva fino ad un anno fa, forse le persone giuste che lo coccolavano come un bimbo non ci sono più o non hanno più il tempo di seguirlo.
Senza questo “let the good times roll” preso in prestito da mamma Kawa, non volevo essere più parte di quello che rimane, veramente poco a mio avviso..
Non è una cosa che mi arricchisce quindi non necessaria.

Un amaro arrivederci, anzi no... Addio.

venerdì 23 gennaio 2009

Classica

premessa: la prima parte in corsivo è vecchia di mesi, non mi ricordavo di aver lasciato a metà un mio stream of consciousness

Presto presto su i cappotti che se no faremo tardi e non avremo nemmeno il tempo per mettere qualcosa sotto i denti.
sono già le 19 e il concerto comincerà alle 21.

Una semplice e gustosa pizza la nostra cena, e poi 4 passi sino al conservatorio di Milano, ci aspetta una serata intitolata "L'angelico e il demonico" del pianista americano Jeffrey Swann.

é la prima volta che vado al conservatorio qui a Milano, non la prima che ho il piacere di ascoltare dell'ottima musica classica.


Mi sarei aspettato un posto più "grandioso" per il conservatorio, invece il posto è un po vissuto, il che rende l'esperienza ancora più viva.

Il programma è molto interessante e riporta questi pezzi:

SCHUBERT/LISZT: Ave Maria - Erlkönig

B.SMETANA : Macbeth e le Streghe

E. GRIEG : Marcia dei Nani

R. SCHUMANN : Kreisleriana, op. 16

M. RAVEL : Gaspard de la Nuit

CHOPIN/FAZZARI: Studio op. 25, No 2

F. LISZT : Angélus:Prière aux anges gardiens
Mephisto Valzer n. 1



Grazie alla mia passione per la musica classica conoscevo i 5/7 del programma ma due sono stati i pezzi che mi hanno colpito per diverse motivazioni:
L'Ave Maria e la Kreisleriana.

SCHUBERT mi emoziona sempre perchè riesce a tradurre in note quello che spesso le parole non riescono. La sensazione primaria è quella che queste note siano una diretta emanazione di una Divinità superiore.
La melodia scivola lenta, celestiale, ipnotica e imprime nel corpo una diffusa sensazione di benessere misto a stordimento da Sindrome di Stendhal.
Ogni volta riesco a commuovermi.

SCHUMANN invece stupisce per la complessità della Kreisleriana, traspare anche dalle parole della famosa lettera ch’egli inviò a Clara Wieck, quella che sarebbe poi divenuta sua moglie: "Ho terminato una serie di pezzi nuovi; li ho intitolati Kreisleriana. Tu e il pensiero di te li dominano completamente, cosicché voglio dedicarteli, a te e a nessun altro. E allora sorriderai con quella grazia che ti è propria e ti riconoscerai. La mia musica mi sembra adesso così meravigliosamente realizzata, così semplice e uscita dritta dal cuore… Musica bizzarra, musica folle, a volte solenne; spalancherai gli occhi quando la suonerai! Del resto mi capita molte volte in questo periodo di sentirmi scoppiare di idee musicali!".

Ho la sensazione che mi manchi sempre qualcosa per comprenderla in modo sufficiente e ho ascoltato più volte le esecuzioni trovate su Youtube.
Solo la sua complessità e difficoltà tecnica mi sono chiarissime.

Penso che farò un abbonamento annuale al conservatorio..

mercoledì 21 gennaio 2009

é successo

Alla fine doveva capitare, dopo un amore durato 2 anni e spiccioli la storia finisce qui.
Ho riflettuto sulla decisione da prendere dall'estate 2008, era giunto il momento.
Quel gusto che provavo nello scorrere le varie pagine del sito ormai è svanito.
Non mi ci ritrovo più, nell'ultimo periodo l'ho frequentato solo per abitudine e per non "deludere" persone che alla mia presenza ci tenevano, o almeno credo.
la verità è che come la vita è ciclica anche gli amori, le passioni e quant'altro lo sono.
ebbene qui il ciclo è finito con un grazie ed un addio sofferto ma voluto.

Addio...

martedì 20 gennaio 2009

fugaci istanti...

Stasera mentre rientravo a casa la pioggia continuava impertterrita a cadere.
Fa freddo a Milano e la pioggia gelata di queste ore non aiuta di certo a dare l'impressione di calore nell'animo di una persona.
Invece l'insolito è dietro l'angolo, dove meno te lo aspetti.

Un giovane albero ceduo, uno scheletro d'albero nella buia notte.
una siluette sottile eppur forte nella sua immota essenza.
una fonte di luce, uno dei milioni di lampioni che illuminano le strade di notte, un controluce che mi colpisce come una fitta agli occhi per la meraviglia.
Su tutta quell'immobilità ramificata una miriade di piccoli diamanti traslucidi, attaccati con tutte le loro forze ad ogni angolo, ad ogni piega di ogni ramo.
tremuli piccoli punti di luce che quasi riescono a condensare la pioggia che sta cadendo in un fermo immagine nel quale vedo ogni singola goccia cadere.

Come una qualsiasi giornata di un mese invernale possa riscaldare il cuore di un animo irrequieto non me lo riesco a spiegare.

traslucente bellezza...

lunedì 19 gennaio 2009

Presenza costante

Ci gira intorno silenziosa,
invisibile ma presente, accompagna le nostre vite dalla nascita aspettando con pazienza il momento giusto per intervenire.
A volte ci sembra che accada troppo presto a volte troppo tardi,
che ad alcuni siano date troppe possibilità ad altri troppo poche.
In alcuni momenti della nostra vita, vorremmo averla come amica per poterle chiedere più tempo, quello che al giorno d'oggi non ci basta mai.
Io la immagino altera, estremamente affascinante e tutto sommato dolce accompagnatrice, dove tutti la vedono semplicemente come l'oscura signora io vedo una donna bellissima ed elegante in un magnifico abito di raso nero lucente che mi accompagnerà nell'unico viaggio che siamo costretti ad affrontare da soli.
Almeno avrò l'illusoria sensazione di non essere in completa solitudine

La morte

domenica 18 gennaio 2009

Magyar Nyelv

Devo smetterla di alzarmi la notte e materializzare attraverso le lettere dell'alfabeto i miei pensieri.
Non è salutare dormire così poco, poi mi stupisco di avere l'emicrania da tre giorni...

oggi mi è capitato di poter parlare con un'amica di uno dei miei più cari amici nella mia lingua natia.
In genere comunico nell'antico idioma magiaro quasi esclusivamente con mia madre, mia sorella e mia nonna e con i miei amici di Budapest quando sono a "casa"..
Da qui potrebbe nascere un'altra considerazione ma per questa volta non la materializzerò.

Invece il sottile piacere di parlarsi in una lingua amica, una lingua che permette quando si è lontani da casa di ricavarsi un personale bozzolo di sicurezza e di sensazione di casa.

Lei perchè è lontana da casa, io perchè vivo lontano da quella che è la mia terra natia dove vorrei tornare più spesso rispetto a quello che le mie attuali possibilità economiche possono permettermi.

è curioso constatare che quando due connazionali si incontrano in un paese straniero alla fin fine vanno a parare sempre della loro terra natia e dei suoi sapori.

Difatti abbiamo organizzato a data da definirsi una cena magiara con tutti i crismi, con entrambi in cucina a spadellare delizie insolite ai palati italiani.

è stato un pomeriggio imprevisto, doloroso ( grazie alla mia emicrania che non mi abbandona da tre giorni ), inaspettato e divertente.

peccato che Budapest sia a quasi 1000 km da questa nebbiosa città...

Sensazioni di casa..

venerdì 16 gennaio 2009

Domande ricorrenti

È un periodo strano,
mi trovo a riflettere alla una di notte su fatti che mi stanno accadendo in questi giorni.

Fino a che punto l'amicizia tra 2 ragazzi è considerata “sana” e quando invece no?
Perchè dovrei limitare il sincero affetto verso un caro amico? Perchè la gente godrebbe nel malignare attorno ad un'amicizia con la “a” maiuscola, perchè forse nel mondo di oggi c'è in giro troppa invidia??
é un istinto di conservazione, un cercare di evitare la sofferenza quello che ci copre di una patina di cenere nei rapporti interpersonali?
Nelle amicizie e nell' amore non ho mai sopportato le sfumature, il mio lato razionale vede tutto o bianco o nero. Cerco di aprirmi completamente all'amicizia e Dio solo sa le batoste che ho preso per eccesso di fiducia.
Poi capita la magia, le persone che ti sono attorno si fidano di te, ti raccontano cose che non racconterebbero ad altri e tu ti ritrovi a soffrire con loro nelle loro sofferenze ad essere felice sino alle lacrime quando loro lo sono.

Quindi alla fine l'amicizia cos'è? È un sentire complice le cose quindi, un capirsi al volo, un sapere le esigenze dell'altra o dell'altro alla prima occhiata senza bisogno di parole?

Ma allora la differenza tra l'amore e l'amicizia è davvero così labile?

Poi capita che una ragazza sparita nel nulla poco prima dell'estate i ricontatta agli inizi di gennaio.
Sono davanti al mio notebook incredulo al quel lampeggiare di messenger...
Poi quell'unica domanda che mi frulla in testa vorticosamente: “ma … sei veramente tu?!?!?”
poi le parole scorrono come se ci fossimo sentiti fino a 2 minuti prima.
La cosa buffa è che non ci siamo mai visti e che pur avendo i rispettivi numeri di telefono non ci siamo mai parlati. Ti considero una persona speciale e lo sai e non voglio rovinarmi il gusto di ascoltare o meglio sentire la tua voce. Cullo il pensiero di sorprendermi e di sorprenderti con il mio stupore per poi ricominciare a parlare del più e del meno.
E li la mia mente ricomincia questo vorticoso flusso di domande:
ma perchè tutto questo tempo? Perchè proprio adesso? Non credo nelle seconde possibilità però adesso sono contento che magari ci sarà l'occasione di trasformare questa amicizia virtuale in una vera amicizia.

Questa sera invece voglio sentire una voce che conosco bene, ho imparato ad apprezzare la persona a cui appartiene, come ho sentito la tua voce sull'orlo del pianto ho immaginato i momenti precedenti alla tua risposta. Tu che guardi il telefono e lo lasci squillare, solo in casa quando vorresti essere con lei, vuoi parlare delle difficoltà che attraversate ma non sei certo di volerlo fare.
Eppure alla fine cedi e mi parli, mi parlerai per quasi un'ora, ti parlo per quasi un'ora sento lo sconforto, la pena e in tutto questo anche il sollievo che provi sapendo di poter contare su qualcuno.
Sappi che potrai sempre farlo in ogni momento. E quel messaggio non era ne scontato ne prevedibile, sappi che le parole più semplici spesso sono dense di significato e sono le più difficili da dire. Ti voglio bene anche io e tanto.

Sempre questa sera ero a casa di un amico, è strano constatare come ci si capisca al volo.
La sua pazienza nell'aspettare che io metta giù il telefono. Non avevo il coraggio di farlo, non era il momento di metterlo giù. C'era chi in quel momento aveva più bisogno di me. Poi la serata, la cena, il dvd. Tutto come sempre in una rassicurante routine. A lui posso chiedere in prestito le cose, di lui so che posso fidarmi, so che posso dire quello che penso senza filtri a costo di incazzarmi e so che per lui è lo stesso. Ci conosciamo da più di 15 anni eppure a parte una stempiatura ed un po di pancetta in più è sempre lo stesso ragazzino di sempre con cui passavo ore ed ore a giocare a ping pong prima in un giardino di una casa residenziale e poi in quella camera d'appartamento votata a sala giochi.

Poi gli amici lontani quelli che forse non hanno la minima idea di quanto siano importanti per me, dell'importanza della loro opinione, di uno sguardo o di una stretta di mano.

Questo mi porta ad un'altra considerazione: quanto le nostre azioni influiscono sulla vita dei nostri amici??
i consigli e le opinioni che ho dato stasera saranno utili? E se fossero stati quelli sbagliati??
sarebbe bello avere la certezza di non far soffrire le persone a cui si tiene.
Ma forse è solo il fatto di pensare a tutto ciò che ci da una marcia in più? A non essere vuote marionette nelle mani di una società allo sbando??

Spero di continuare a pormi domande, la curiosità e la voglia di conoscere mantiene vivi, come gli amici sinceri

Amicizia

lunedì 12 gennaio 2009

Limbara

Occhi impauriti, un angolo occupato, respiro affannato, le orecchie sempre indietro.
Così il nostro primo approccio, sfiducia totale nell'essere umano che avevi davanti, a torto.

Anche una creatura grande come un cavallo teme l'uomo quando con un solo calcio potrebbe mettere fine alla nostra esistenza in pochi centesimi di secondo.

Ebbene si, Limbara ed io abbiamo cominciato proprio male non per mia colpa.
Purtroppo non solo noi abbiamo la fortuna o la sfortuna di incontrare le persone giuste o sbagliate.
Anche i cavalli nel loro piccolo possono trovare pessimi domatori o veri amanti degli equini che sanno usare l'etologia per infondergli fiducia.
Limbara è stata sfortunata, ha avuto un pessimo domatore, non può essere altrimenti. Un atteggiamento così sulla difensiva non si spiegherebbe altrimenti.

Una delle mie soddisfazioni più grandi, riuscire a cambiare quella morella da un animale intrattabile ad uno “pseudocane” fin troppo cresciuto.
Ci son voluti mesi di pazienza incrollabile, vedere la sua sorpresa nel rendersi conto che l'essere umano che aveva davanti non l'avrebbe picchiata. Per assurdo era disorientata, ormai doveva essere talmente abituata alle botte che se le aspettava inconsciamente.

Mettergli il morso e la sella le prime volte era un vero e proprio incubo, gonfiava la pancia pur di non farsi stringere il sottopancia, le orecchie costantemente indietro, gli sbuffi e la minaccia di morderti.

Con tanto affetto verso una creatura grande ma tutto sommato semplice nei suoi bisogni lei ha prima smesso di tirare indietro le orecchie, poi ha smesso di gonfiare la pancia...
Ma la prova più lampante della sua ritrovata fiducia nell'uomo è stato il non dovergli più mettere la capezza per spostarla dal box, sentirla nitrire appena arrivavo in maneggio, e venirmi dietro imparando ad obbedire ai pochi comandi che le avevo insegnato. Insomma un cagnolino ubbidiente sotto le spoglie di una cavalla di oltre 600 kg.

Lo sguardo tornato dolce, il farti abbracciare il collo quando ne avevo voglia, il tuo mordicchiare delicato le mie tasche in cerca di qualcosa di goloso...

è incredibile come gli animali riescano a darti una fiducia incondizionata facendoti sentire il re del mondo, l'unica cosa da cui dipendono, da cui si lasciano guidare. Si butterebbero nel fuoco per te, ti salverebbero la vita perchè ormai per loro sei qualcosa di più di un semplice amico...

Limbara

Momenti Riaffioranti

Delle semplici foto, recuperate da un cassetto per fare una cernita di quelle giuste per una presentazione sulla mia vita per una grande casa motociclistica. Delle vecchie foto, dei bei ricordi solo un po assopiti, delle facce cambiate poco...

Amici ecco cosa vedo in queste foto, sorrisi a 1000 denti, facce stanche , Berlino, Parigi, Dublino, Monaco di Baviera, Budapest...

i pensieri che corrono nella mia mente mi fanno fare salti mortali lunghi migliaia di chilometri tra una capitale e l'altra.

Una pizza agli spinaci in un pub con la sabbia vera in terra a Berlino est, una Guinness servita con tutti i crismi al Gravity Bar di Dublino, una squisita Dobos torta al Ruszwurm di Budapest.

Momenti indimenticabili di un'amicizia che continua imperterrita da anni, con i suoi alti e bassi.

Sono le persone a fare le amicizie?? lo è il caso che le fa incontrare? Oppure sono solo personalità dissimili che si attraggono??

Cosa ci porta ad avvicinare determinate persone piuttosto che altre?

Perchè due uomini con la stessa passione per le due ruote amano strade così differenti e nello stesso tempo godono nel fare assieme quella manciata di chilometri che separano Loiano da Monghidoro?

Perchè due spiriti liberi, uno che vive su una splendida isola in mezzo al mediterraneo ed uno che vive in una fredda città del nord hanno il bisogno di confrontare le proprie impressioni e quel che scrivono per hobby così di sovente??

Domande a cui non so dare una risposta, o forse la risposta è nel nostro cuore, nella nostra curiosità di scoprire di non accontentarci delle prime superficiali impressioni.

La superficialità è uno dei mali che sta lentamente soffocando la capacità delle persone di pensare con le loro teste, che stritola i pensieri e che appiattisce tutto.

Le foto, sembrano vecchie amiche con acconciature rinascimentali che mi guardano con il loro fare ammicante, sfidandomi a ritrovare sensazioni forse solo smarrite per essere ritrovate al momento giusto, per riprendere contatti magari sfilacciati con amicizie passate, con cui si è condiviso molto.

Capodanni in Toscana, in Sardegna, nella provincia di Varese...

Ma anche veloci ma faticose tirate tutte d'un fiato in una terra ricca di montagne, dove stringere amicizie salde anche grazie ad inconvenienti di percorso, magari bevendo del latte appena munto da un contenitore di plastica graduato...

istantanee di un passato più o meno recente ma in ogni caso...


Frammenti di vita

venerdì 9 gennaio 2009

Fiocca la neve fiocca!!

La neve in città è sempre uno spettacolo inusuale quanto ipnotico.
Il cielo diventa lattiginoso, di un grigio uniforme ma di una luminosità che non ti spieghi.
le ombre sono inesistenti, i contorni si stemperano fino a confondersi e poi il primo candido fiocco.
Il primo di una lunghissima serie che modificherà il paesaggio in modo drastico.
Mi addormento alla sera che i fiocchi cominciano a scendere ma una volta tirata su la tapparella....
la magia è ancora in corso, tutto è candido come se gli alberi in giardino fossero agghindati in un abito bianco vaporoso e voluminoso.
é presto e sui 20 cm di neve che si sono posati ovunque non c'è ancora traccia umana, tutto è perfettamente lineare, segue i contorni delle cose senza interruzione alcuna.
In questi casi è un piacere essere i primi a "violentare" la soffice coltre con i propri passi.
quel rumore unico che è un mix tra un fruscio ed uno scricchiolio sotto i piedi.
un po come il suono emesso dal contatto delle lamine di uno sci e la pista innevata. Uno dei rumori più gustosi che ci siano al mondo.
Osservare il candido fiocco che non ha fretta di raggiungere i suoi miliardi di compagni già uniti in manto nevoso, come se volesse rallentare il più possibile il suo arrivo a terra fluttuando in un moto caotico ma semplicemente perfetto..
il bianco si confonde nelle mille sfumature di grigio e la luce diventa accecante nonostante non ci sia un solo cm quadrato di cielo libero.
Il bianco riflette se stesso ingannando la vista, accecandola ripetutamente.
l'atmosfera festiva è garantita nonostante si sia già di ritorno alle attività lavorative.
Il gusto della neve è strano è unico ovunque ci si trovi, tutti da bambini l'abbiamo assaggiata almeno una volta, alla fine è acqua sotto forma di cristalli più o meno fini però quello che colpisce di più è cosa riesce a creare con l'udito.
i suoni divengono rarefatti, tutto è ovattato e come se il mondo mettesse un silenziatore naturale che assorbe il tremendo caos generato dalla città.
Nei primi momenti questa sensazione è accentuata dal fatto che anche le strade sono invase dalla bianca e vaporosa materia. Poi la magia cessa e lascia di nuovo spazio al nastro d'asfalto che rende il manto nevoso sempre più sporco fino a farlo sparire grazie ai numerosi passaggi delle auto.
Una forntuna che Milano in questa gran nevicata non ha avuto è la costante della temperatura sottozero.
In quei casi come nell'inverno 2002 a Budapest una nevicata di tre giorni lasciò come regalo di natale un manto nevoso di 50 cm.
il tempo dopo la nevicata migliorò tanto da non permettere nemmeno ad una nuvola di "sporcare" l'azzurro intenso del cielo però i venti siberiani tennero per giorni il termometro sotto lo zero termico, facendo durare quella magia per più di una settimana con tanto di Danubio ghiacciato a lastroni.
Un sinistro scricchiolio faceva comprendere che sotto un' apparente immobilità il grande fiume era vivo e vegeto...

La magia della Neve.

giovedì 8 gennaio 2009

Giornata perfetta, Uomo quasi perfetto

Beh! dire che il collegamento con l'altro mio scritto è palese...
Alagna comincia a piecermi sempre di più anche se questa volta la partenza non è stata proprio facile.
Mi spiego, il fatto di non essere indipendente dal punto di vista motoristico a 4 ruote per me in questi casi è un vero e proprio limite, ma la passione motoristica ai tempi impose una scelta o 2 o 4 ruote. Ancora oggi rifarei quella scelta un milione di volte.
la macchina è un mero mezzo di trasporto, la Moto ( il maiuscolo non è un errore di battitura ) è PASSIONE PURA al 100%.
Detto questo rientro in argomento, perchè questo potrebbe sviarmi dal vero proposito che mi spinge a scrivere questo insieme di pensieri.
Dicevo l'alba (ore 4.45) del 5 gennaio 2009 è stata un po traumatica dal punto di vista della sveglia, devo smetterla di mettere suonerie strane sulla sveglia del mio telefono mobile, per poco non mi prendeva un colpo quando ha cominciato aad ululare un'allegra suoneria tzigana.
ah! le origini alla fine mi danno una spinta in più come un bel calcio nel di dietro.
fifty fifty direi.
alla fine l'appuntamento con il ligure e la sarda era alle 7.00 alla fermata della MM1 di Milano Molino Dorino.
La nebbia è inclemente e rende il freddo ancor più pungente.
Sembro uno che sta traslocando con il suo sacchettone blu dell'IKEA, era l'unica cosa abbastanza resistente da contenere la mia tuta da sci, e gli indumenti termici necessari ad una sana e corroborante SCIATAAAAAAA.
L'Amico di Varese ci aspetta all'uscita della tangenziale e per me il viaggio continua con lui e con al sua "Ciccia" rossa.
Mezzo icredibile, Jappo anche lei 200,000 km suonati e non sentirli.
arriviamo dopo un paio (uhmmmm forso qualcuno di più) di sorpassi "cattivi" ad Alagna alle 9 e spiccioli minuti.
La nebbia è oramai un lontano ricordo, ed il sole ormai splende su un cielo azzurro come ormai Alagna ci ha abituato.
La neve è tenta e pregusto già le piste con i miei Volkl appena nolleggiati.
Un veloce acquisto dello skipass e il simpatico Gruppetto di "milanesi" acquisiti ed il varesotto sportiveggiante sono ai 2050 mt dell'arrivo dell'ovovia.
la neve è perfetta, e "scricchiola" sotto gli scarponi.
Il ligure ha fame, ringrazio il cielo perchè se no gli avrei addentato io un braccio.
Così invece ci mangiamo una focaccia ed una rustichella e siamo in linea di partenza.
l'arrivo in cima alla seggiovia è come un inizio di una nuova avventura bianca.
la discesa è insospettabilmente sciolta, saranno i Volkl o sono solo io che sono migliorato?
la giornata mi permetterà di capirlo via .... sciando.
rimango solo nella discesa, la pista è semideserta, la neve stride sotto gli sci, un rumore che mi esalta sempre, lo associo sempre a sensazioni piacevoli come il cammire sulla neve fresca quando è ancora immacolata , essere il primo a farlo.. Non sarà che è la neve in se a darmi sensazioni positive?
Il ligure segue la sua sarda metà nei suoi primi approcci con la tavola, io e l'Amico di Varese con i nostri classici sci ivece ci portiamo un pon avanti, siamo più o meno allo stesso livello e quindi non dobbiamo aspettarci troppo l'un l'altro.
Diciamo che in certi frangenti io sono più veloce, ma lui è assolutamente più tecnico.
Credo di essere orrendo da vedere, l'obbiettivo è essere più tecnico ed avere un filo di stile in più.
Però per oggi chissenefreeeega!!!! mi sto divertendo un mondo e sto sciando piuttosto bene, nel senso che non fatico, nulla mi risulta troppo difficile da fare e la discesa scorre via e siamo di nuovo agli impianti di risalita.
Cambiamo pista, un po di difficoltà in più, testiamo se le sensazioni iniziali sono reali.
la difficoltà aumenta la facilità di sciata anche, devono per forza essere gli sci non c'è altra spiegazione. :-D
nel frattempo il ligure con la tavola ci raggiunge e ci passa tipo soffio di vento di un cartone animato americano...
Direi che il ragazzo ha talento, anche se forse se la mena un tantinello di troppo.
Gressoney è li in fondo alla valle opposta, peccato che ci sia un sentiero totalmente piatto che va fatto di spinta, e peccato che un gatto delle nevi mi voglia investire in questo faticoso frangente.
poi la sorpresa, la pista che nella giornata di Sant'Ambrogio era un pullulare di gente, oggi, nell'istante che la percorro è praticamente deserta. tutta per me posso fare le linee che voglio.
Il vociare delle persone è dissolto, solo il fruscio della velocità nelle orecchie, il freddo che si insinua sotto il cappello, gli occhi che lacrimano nella percorrenza di un versante ormai in ombra.
La Montagna sa sorprenderti sempre nel bene e nel male.
Anche stavolta rischiamo di perdere l'ultimo collegamento per Alagna e quindi via di gran carriera verso gli impianti. è decisamente strano rendersi conto di essere in forma quando invece ci si aspetterebbe di essere esausti. In cima al passo Salati decidiamo di percorrere di nuovo tutta la pista che ci riporterà in paese.
quella del mio "Voglio un elicotteeeeerooooo!!!!"
Un filo di timore in sottofondo come se fosse una colonna sonora però affronto la cosa con sana ma profondissima salutistica ANSIAAAAA.
però dopo le prima curve tutto si appiana, va tutto bene e anche i tratti azzurri di ghiaccio mi fanno gola e mi faccio sempre più ardito.
Alla fine al cartello di "STOP" che identifica il nostro arrivo sono felice.
E stata una giornata GRANDIOSA come la sosta Cioccolata e Miacci.
Il ritorno in macchina tranquillo e di poche parole.
a sera inoltrata un messaggio sul telefono mobile:
"Ho le gambe che urlano....Però di felicità.... ;-)"
Come non essere d'accordo Amico mio.