martedì 28 luglio 2009

8 passi e mezzo

Domenica 26, cielo incerto, temperatura tutto sommato accettabile.
Ore 6.23, ho appena finito di fare colazione, il rito della vestizione comincia, metodico come sempre.
Ore 6.50 ingresso in tangenziale e noioso traferimento sino all'area di servizio Brughiera ovest ove recupero i miei compagni di viaggio.
Da qui trasferimento sino a Varese ove alle 8.23 recuperiamo gli ultimi partecipanti alla nostra giornata in moto.

Fin qui il trascurabile, da qui in avanti il bello dello stare tra amici e del gusto della guida in posti meravigliosi.
La ss da Varese a Bellinzona ha pochi spunti interessanti se non il fatto che il paesaggio varia sempre in meglio proporzionalmente all'altezza dei monti circostanti.
A pochi km da Bellinzona la discesa che dal Valico di Monte ceneri (554 slm) porta in picchiata giù in città è piacevole, un misto veloce dalle pendenze a tratti elevate con tre o quattro tornanti da percorrere in appoggio con panorama sulla valle.
Ebbene si è lui il "mezzo" del titolo, troppo poco alto per consideralo un passo ma interessante dal punto di vista orografico e tutto sommato piacevole da percorrere.

Da Bellinzona a Biasca ci separano circa 20 km di strada cantonale dritta come un fuso ma data l'ora mattutina poco trafficata e di veloce percorrenza, da qui in poi ci attende la salita al Lucomagno, la valle è ampia e tende a restringersi sempre più sino all'altopiano dove è ubicata olivone, poi il percorso segue un tortuoso arrampicarsi sul fianco della montagna fino a raggiungere il passo sito ai 1976 mt slm, il paesaggio varia dal bosco di conifere sino al brullo pascolo di alta montagna.


Sosta di rigore al Hospezi s.Maria in cima al passo, per un ottimo caffè in tazza grande ( so di essere una rarità ma a me piace anche questo oltre l'espresso ) ed un croissant alle noci (che bontà); ripartenza alla volta di Disentis/Muster per un veloce misto che sembra essere inghiottito dal bosco, per poi risalire in un percorso tortuoso cerso l'altopiano ove è sita questa bellina cittadina grigionese.

Passo numero uno depennato dal taccuino di viaggio!

Dopo una sosta benzina( la Zetina ringrazia per la 98 ottani al prezzo più basso della verde qui da noi .... ), ci accingiamo ad attaccare la salita verso l'Oberalppass, vero e proprio residuato storico della metà dell'800.
In effetti i tratti più vecchi sono poco più che una carrozzabile asfaltata, però il paesaggio è idilliaco, a tratti sembra che il grosso nastro d'asfalto prenda vita sotto le Dunlop di Hime.
Peccato che il traffico domenicale, a differenza dell'Italia qui in Svizzera sembra che la gente prediliga le strade con un'anima e non l'impersonale e veloce autostrada. Dicevo del traffico, spesso interrompe il piacere della guida fluida, capita sovente di trovare un lentissimo camper, e se ti capita nel tratto di tornanti in salita sei costretto ad attendere tratti di strada più propizi ad un sorpasso.
Tuttavia i 2046 mt slm dell'Oberalp arrivano con tanto di foto ricordo,



e dire che nello stesso giorno di un anno fa qui il diluvio imperversava, oggi una giornata perfetta, caldo quanto basta e asfalto "gripposo" a sufficienza.





La discesa verso Andermatt è breve e veloce, forse anche troppo e le poche curve sono veloci da piegoni con le pedane che scintillano a contatto con l'asfalto.
Unica segnalazione e nota di demerito per il tornante in galleria non segnalato, piuttosto pericoloso.
Alla fine appare Andermatt dall'alto come se un grosso palco ci permettesse di ammirare la platea di uno spettacolo al contrario.

Passo numero due depennato dal taccuino di viaggio!

Da Andermatt a Wassen, un toboga di tornanti anche parzialmenti coperti ci permette di superare il notevole dislivello tra la piana di Andermatt e la cittadina di Wassen.
Qui il traffico è un vero e proprio incubo, sarebbe da tornarci in settimana.
Un cartello blu ci indica che la svolta a sinistra ci porteà sul terzo passo del taccuino di viaggio, il Sustenpass ( 2224 mt slm ).









la vallata morenica viene rimane a valle del nastro d'asfalto che a salire da questo lato del passo rimane un veloce percorso dalla ottima visibilità sino ai 2 tornanti con cui si arriva al passo. Qui dal cantone di uri si entra nel Oberland bernese e la SustenStrasse sino a Gadmen è qualcosa di godurioso a livelli poco descrivibili, trovi qualsiasi cosa che dia gusto nella guida con il solo punto di attenzione delle gallerie nelle quali l'asfalto è sovente umido o bagnato.
Sino ad Innertkirchen il paesaggio è sempre più verde di pascoli e boschi, lo stereotipo della svizzera alla Heidi è qui.

Passo numero tre depennato dal taccuino di viaggio!

Già pregustavo l'ottimo latte fresco della Sozial Molkerei di Guttanen, assaggiato lo scorso anno, ed invece essendo domenica è chiuso. In compenso anche qui il nastro d'asfalto che conduce ai 2165 mt slm del Grimselpass e fantastico, sino ad Handegg dove si trova la Gelmerbahn (funicolare dalla maggiore pendenza al mondo (106%) che porta sino al Gelmersee) consente di godersi il paesaggio montano in piacevole scioltezza, poi diventa più impegnativo ma stimola la parte di me che porterebbe all'arresto.







La nostra sosta pappa



la effettuiamo al Grimsel Hospitz, uno spuntone di roccia in mezzo ad un invaso idroelettrico, talmente bello da rendere la commistione opera umana-opera della natura di uno splendore unico.
La sosta dura un oretta circa, per rifocillarci e fare quattro chiacchiere e rendersi conto di aver l'impressione di essere sul tetto del mondo.





Dall'Hospitz al passo il ... passo è breve, 5 tornanti e si supera il valico con i due rifugi agli estremi del Totensee. Altri sei tornanti con una decina di allunghi molto gustosi e si raggiunge Gletsch.




Passo numero quattro depennato dal taccuino di viaggio!

Il Rhonegletscher ci aspetta con la sua grotta azzurra scavata nella sua pancia viva.
la salita verso il Belvedere ed il rifugio del ghiacciaio scorre a velocità warp, non sono riuscito a trattenere la mia parte oscura, se è capitato al tizio davanti a me con il suo gsx-r anche io devo aver lasciato dei graziosi virgoloni neri sull'asfalto chiaro. Sante Dunlop.
Aspetto i miei amici ed assieme sperimentiamo la visita alla grotta azzurra, impressionante venire a conoscenza che nel 1947 il ghiacciaio lambiva il rifugio mentre oggi siamo costretti a fare un 5 minuti buoni di scarpinata.
Garantisco che con tanto di tuta in pelle e stivali a 2000 mt abbondanti la fatica ci mette poco ad arrivare.






Superiamo i 2.431 mt slm del Furkapass di slancio e proseguiamo alla volta di Andermatt, ed a parte gli ultimi 5/6 km da Realp a Hospental la strada offre panorami mozzafiato.

Passo numero cinque depennato dal taccuino di viaggio!

Il San Gottardo ci aspetta, bello il pezzo iniziale veloce e scorrevole ma il punto clou di tutto questo itineario rimane quello che ci aspetta dopo un cartello bianco con la scritta Gotthardpass, il vecchio san Gottardo, ancora non asfaltato ma lastricato di tanti mattoncini di porfido, un po come i San pietrini a Roma ma grandi all'incirca la metà dei cugini romani.






il primo tratto sino al valico percorre un tratto rettilineo in un ampia valle, dal valico sito ai 2108 mt slm ci caliamo in un budello di curve in una gola che sembra quasi un orrido per quanto è stretta in alcuni punti.
Qui la guida sportiva va a farsi benedire a favore dello stupore nel vedere che una strada originaria del XIII secolo sia ancora qui, nonostante i "restauri" deli ingegneri svizzeri.
purtroppo lo stupore termina ad Airolo, siamo tornati in Ticino e tra poco ritorneremo nel Vallese..

Passo numero sei depennato dal taccuino di viaggio!

Airolo, Bedretto, All'Acqua.. la velocita segnata dal tachimetro è da arresto, ma è tutto troppo sgombro da traffico ed elementi di disturbo per non inisistere con pieghe e curve ad alta velocità.
Da All'Acqua in poi la val Bedretto impenna verso l'alto dei 2480 mt slm del NufenenPass tra tornanti e curve da raccordare, pena perdere il ritmo.
In cima al passo si ha una vista mozzafiato sul massiccio dello Jungfrau a nordovest, e su ghiacciai e valli moreniche.







Dal passo ad Ulrichen la via emoziona grazie alla luce tesa del tardo pomeriggio, i contrasti si fanno più forti ed i contorni sembrano essere pennellati con un pennello più spesso.
Prima paura del tour nell'ultimo tornante prima dell'abitato di Ulrichen, esco un po largo nonostante la velocità tutto sommato ridotta ed apro il gas in prossimità della riga bianca di mezzeria, penso che nemmeno il ghiaccio potesse essere così scivoloso.

Passo numero sette depennato dal taccuino di viaggio!

Briga è relativamente vicina e la fondovalle è veloce nel portarci a destinazione ma l'imprevisto è li in attesa, Mimmo e Manu scivolano poco prima di Bitsch, per fortuna senza conseguenze gravi se non qualche lieve ammaccatura fisica e morale e qualche grffio alla Zetina.
l'inconveniente ci separa, ed io e Rob saliamo al passo assieme, Max Mimmo e Manu ci precedono, certo che le indicazioni per il passo sono un po confusionarie, ci mettiamo un po a trovare la strada giusta.
Il Simplonpass, 2005 mt slm, è stata la delusione del tour paesaggio splendido ma dal punto di vista della guida non mi ha regalato nulla, forse perchè preoccupato per le condizioni di Mimmo e Manu, non avevo più voglia di fare foto. Sino a Domodossola la strada corre veloce ma senza emozioni, nonostante la profonda gola che attraversiamo.
Penso che gli darò comunque una seconda possibilità in futuro.

Passo numero otto depennato dal taccuino di viaggio!

Da qui la Straziostrada fino a Milano ed i 700 km abbondanti concludono la mia giornata in compagnia di persone stupende e di paesaggi, profumi, suoni che non dimenticherò facilmente.

8 passi e mezzo

1 commento:

  1. ..un semplice grazie, per avermi concesso di visitare questi luoghi..e rendermi conto che le foto non hanno limiti quando fanno da cornice alle tue parole...

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