martedì 21 dicembre 2010

MMX

Cosa rimane?
tanti momenti belli e tanti brutti.
L'anno che sta morendo lentamente mi ha dato grandissime soddisfazioni ma anche forti dolori.
tre gruppi di date su tutto:

Aprile 8-9-10-11

Luglio 23-24-25

Agosto 23-24-25-26-27

rispettivamente:

Mugello sulla S1000RR,

è stato una specie di weekend lungo, cominciato un giovedì mattina all'alba direzione Bologna.
giovedì terminato con vagonate di adrenalina dovute alla moto dei miei sogni, ad aver avuto la possibilità di provarla, di cercare di comprendere nel poco tempo a disposizione se potesse essere la mia moto.
continuato poi il venerdì con quel pazzo di Linuccio, che mi ha portato a zonzo per gli appennini e mi ha dato la possibilità di provare la sua Daytona.
Poi il sabato assieme a Maurino, ed altre curve, curve, curve....
Un weekend da incorniciare, uno dei più emozionanti dell'anno.


il 1° Tour Davvico,

piovoso come non mai, tra le alpi elvetiche in posti conosciuti come le mie tasche.
Il Klausen fatto in condizioni proibitive eppur con una veemenza fino ad allora a me sconosciuta sul bagnato.
la mia personale sala giochi motociclistica con in più la ciliegina della compagnia degli amici fidati.
quelli che nonostante la poca strada percorsa( rispetto al preventivato ) hanno saputo rendere tutto perfetto.
hanno reso il mio distacco forzato da Hime meno traumatico.


il 2° Tour Davvico,

Austria, terra ancora parzialmente sconosciuta dal punto di vista motociclistico,
ma da allora, dal 25 agosto nulla è più lo stesso...
un nome, una strada, la Nockalmstraße, un nastro d'asfalto che si insinua tra i monti Nockberge.
La cosa più bella mai fatta con Hime, e dire che pensavo che il Silvretta e l'Albula fossero qualcosa di inimitabile, eppure la Nockalm ha saputo sgretolare le mie certezze.
ma anche qui è stata la compagnia degli amici a rendere tutto più speciale.
Come la bevuta tutti assieme da Barbara alla Gasthof Edelweiss con annessa esilarante e diventente figuraccia da parte mia, l'arrivo di Luca con tuta di pelle "a pelle" per potersi mettere la maglia dell'evento.
e tutto il resto...

Momenti unici come uniche sono state le sensazioni provate.

Il 1° tour però ha avuto uno in se uno dei momenti più brutti dell'anno:
la mia 3° caduta con Hime, lo sconforto dell'inevitabile, del non poter far nulla, di quel maledetto olio misto a pioggia che ha reso quella curva una scivolosa insidia.
il vedere Hime ferita costretta ad abbandonarmi su una sella amica, la sua impossibilità a proseguire assieme a me, il fatto di non riuscire a concepire un giro, viaggio o tour senza di lei...
il vederla andar via su quel carro attrezzi, il non riuscire ad impedire di singhiozzare il mio sconforto.
insomma è stato duro emotivamente, molto di più dei fastidiosi strascichi fisici.
in compenso il rivederla una settimana dopo, caricata su un carrello, ogni volta che guardavo nello specchio retrovisore la vedevo sempre più incazzata e vogliosa di tornare a mordere le curve assieme a me.

l'anno si sta concludendo con tre mesi di stop forzato al lavoro, maledetta crisi .
Mi sta abbattendo lentamente, mi sta consumando questa mancanza di possibilità di poter fare.
detto questo spero che il mio MMXI sia migliore di quest'anno di passaggio...

e se...


Nevica, fuori fa freddo, ha fatto molto più freddo nei giorni passati.
I pensieri fluiscono come se tirassi un invisibile fil rouge tra i tanti, tantissimi fiocchi di neve.
Immagino la ragnatela che appare dal nulla ed invece di sentirmi il grosso ragno che tutto controlla con abile maestria, mi sento la falena in trappola.
Intrappolata in pensieri a volte meravigliosi ed immediatamente dopo nefasti come un improvviso cataclisma.
E se tutto fosse un insondabile segno del destino?
E se tutto ciò servisse a darmi la spinta necessaria a prendere delle decisioni?
E se tutto fosse un'arma non convenzionale per spazzare via la mia indecisione sul fare?
E se ....
chi lo sa cosa sarà di me, al momento non so nemmeno leggermi dentro, eppure....
non provo nulla, non quella giusta paura di cosa succederà, di cosa potrebbe o dovrebbe succedere.
instabile eppur fermo in una costante immobilità tranquillizzante...
Così stabile da sorprendere, da rendere tutto un frame immobile di uno shot di incredibile chiarezza e nitidezza.
Prima o poi capirò cosa fare di me e della mia vita.

giovedì 7 ottobre 2010

Klausenpasshöhe



Un semplice cartello stradale... 


il verde dice Offen/ouvert/aperto/open... la pioggia incessante ci accompagna dal Andermatt.
la prima edizione dell' S.T.M. non ha ricevuto la clemenza del meteo che speravo ma sono in forma e carico come non mai,  inoltre la mia gommatura dovrebbe soffrire queste condizioni ed invece le Qualifier RR si rivelano ottime gomme da bagnato intenso.

La compagnia non mi manca, eppure in questo momento mi sento solo come non mai, solo assieme alla mia principessa giapponese. Le difficili condizioni non fanno che acuire i sensi e la sintonia con la mia moto così da permettermi di avere la sensibilità necessaria alla guida sul bagnato.

La Alpi Glaronesi sono invisibili sotto una coltre di nubi dal grigiore intenso, e tutto ciò che mi rimane alle spalle è passato da non prendere più in considerazione. La concentrazione è totale e ciò mi permette di guidare in modo insolitamente efficace.  Sono la lepre, faccio strada ma assolvo il compito in modo mediocre non preoccupandomi minimamente degli amici che mi seguono. In questo sono stato veramente pessimo ed egoista ma la “frenesia” da curve mi ha travolto come difficilmente mi è capitato in questi anni con Hime.

La strada è sempre più bagnata, la visibilità sempre minore, con il crescere dell’altitudine devo aggrapparmi ai meandri della mia memoria per seguire un percorso tanto amato.
Il nastro d’asfalto si riduce in larghezza le curve si fanno più strette, il bosco lascia il passo alla roccia viva, i guard rail lasciano spazio a semplici balaustre anoressiche e so che oltre questa esile protezione vi è un abisso di roccia erba ed acqua.

La strada si infila in una nube che vomita pioggia intensa per ogni metro percorso,  l’asfalto non riesce a gestire tutta quest’acqua e sinuosi ed infidi torrentelli serpeggiano in tutte le direzioni rendendo arduo alla fisica il compito di tenermi in piedi.

Una sporgenza rocciosa fa da trampolino per un’improvvisata cascata d’acqua che grazie a dio termina la sua caduta appena oltre la sede stradale. Il fatto che tutto sia ovattato da contorni confusi e poco netti rende il panorama ancora più surreale.

Destra, sinistra, dai gas, stacca gli ultimi km sino al Passo ed al rifugio passano in solitudine ed all’arrivo un’occhiataccia di un amico mi fa sospettare che forse ho esagerato un tantinello.
Il parcheggio del rifugio è praticamente invisibile e per far in modo che gli altri non vadano “lunghi” parcheggio Hime al sicuro e faccio il controllore di volo della situazione.
Alla fine arrivano tutti e possiamo rifugiarci al caldo e ristorarci con qualcosa di caldo.

La discesa beneficia del diradamento delle nubi, così da essere più rapida e meno ostica.
I primi tornanti lasciano spazio ad uno degli altipiani più estesi della Svizzera, verde intenso di una tonalità che gli svizzeri dovrebbero brevettare, non ho mai visto nulla di simile altrove.

Il tortuoso percorso in mezzo al bosco di qualche anno fa fatto al crepuscolo assume un’accezione diversa sotto la pioggia, e vedere sfilarmi lo Stè davanti mi consente di rilassarmi quel tanto che basta per godermi appieno il paesaggio e non pensare troppo alla guida.
Linthal appare dopo l’ultimo dei tornanti in porfido, attendiamo gli altri….

martedì 5 ottobre 2010

2478 m. ü. M.

In effetti così è ridotto a mera cifra, quel Meter über Meer ( metri sul livello del mare il nostro s.l.m ) che definisce la sua altezza, il suo maestoso essere imponente.

Il protagonista di queste righe è il Nufenenpass( Passo della Novena  in italiano ).
Luogo così magico che non è facile da descrivere, specialmente per un motociclista nel DNA.
quindi ho deciso che la sua magniloquenza dovesse essere espressa in modo semplice ed immediato, almeno nel titolo.





Prima domenica di ottobre, tempo molto incerto ma qualcosa mi dice che devo andare in box da Hime, farle la consueta carezza sul serbatoio e partire assieme.


Il trasferimento per arrivare ad Airolo è solo noia autostradale sotto un cielo plumbeo.
Giove pluvio ha deciso, nonostante le nuvole basse, di non aprire le cateratte del cielo.
Almeno fino all'uscita dall'autostrada....


Non ci credo, come imbocco la val Bedretto una fitta pioggerella nebulizzata comincia a cadere e più proseguo verso i 2478 mt del passo più la strada è bagnata.


Nonostante ciò le Dunlop Roadsmart fanno egregiamente il lavoro per il quale sono state progettate ed i 100/110 km/h danzano con ritmo blando sul tachimetro.


Tutto intorno a me è lucido e brillante, il verde dei prati, il nero nastro d'asfalto, il rosso dei tetti dei paesini di Bedretto e All'acqua. Il Ticino qui è appena un torrente, eppure sotto le piogge di questi giorni e le prime nevicate ha fretta di arrivare a valle..


La strada s'inerpica sempre più, le curve si fanno più strette, il bosco di larici cede il passo alla vegetazione bassa.
Più la quota aumenta e più le nuvole basse rendono i contorni di ciò che mi circonda meno netti, fino a diventare del tutto indistinguibili se non a pochi metri davanti a me.


Che peccato, speravo in un miglioramento del meteo al mio spostarmi verso nord ed invece... 
Mentre i miei pensieri divagano sul meteo ecco che la magia si compie:
la medesima sensazione di quando un aereo decollato con il maltempo trapassa le nuvole per ritrovarsi in pieno sole, così Hime sembra letteralmente sfondare la fitta coltre di nubi per presentarmi un nastro d'asfalto totalmente asciutto.


Certo che il sole ancora non c'è ma piccoli sprazzi d'azzurro si intravedono verso nord.
Mi fermo al primo tornante vista valle... 
quello che i miei occhi vedono è difficilmente descrivibile, sembra che la strada venga inghiottita da una massa color latte famelica e vorticosa.


Condizioni meteo simili mi mancavano qui sul Nufenen, le avevo provate praticamente tutte ma questa mi lascia di stucco..
Il mio ritmo aumenta come il ruggito di Hime, la melodia della sua aspirazione diventa rabbiosa e cupa mentre osservo i piccoli trapezi digitali della strumentazione schizzare verso ed oltre i 10.000 rpm.

In men che non si dica siamo in cima, il cartello è già un ricordo ed i miei unici compagni di viaggio sono 2 moto ferme al rifugio ed il postale Svizzero diretto ad Andermatt, anche lui in sosta.


Quindi la mia discesa si fa incalzante, ad ogni curva oso sempre di più per poi ritornare su miti consigli quando strisce di neve sciolta attraversano la carreggiata nel punto di massima piega.


Il cielo è sempre più sgombro, l'azzurro diventa predominante ed il sole finalmente scalda le mie membra infreddolite.


Ulrichen appare ai miei occhi in fondo alla valle baciata dal sole ed in pochi minuti di danza tra una curva e l'altra sono nella valle del distretto di Goms nel Vallese.


Qui posso proseguire..... 


Verso altre meraviglie svizzere.

martedì 31 agosto 2010

Quanto tempo...

è passato veramente tanto tempo dalla mia ultima riflessione..
mi manca lo stato d'animo giusto per lasciar fluire i miei pensieri attraverso la tastiera del mio pc.

peccato, alla fine mi manca un 'po il fatto di scrivere ma penso che prima o poi tornerò a farlo.
A presto allora.

sabato 8 maggio 2010

The First Of Autumn......



Ti accorgi improvvisamente dell'arrivo del vento..
la stantia ed umida aria estiva sta ormai cessando la sua luminosa esistenza.
ll vento incomincia a sussurrare alle foglie di mutare il loro colore in caldo abbraccio dorato. Contraddittoria la sensazione:
brivido intenso sulla pelle al cambiamento,
la temperatura, i primi freddi, le prime piogge.
Eppur l'autunno riesce anche a soprenderti con un abbraccio amorevole,
tepore e calore che donano vita nonostante lui se la stia portando via verso il generale inverno.
Tuttavia non dobbiam temere nella conclusione del tutto perchè l'nverno è solo portatore del grande sonno di madre natura,
sonno che rinvigorisce piante, animali e persone per un approccio al successivo ciclo naturale.

Autunno, incessante cambiamento,
amplesso discrepante di sensazioni statiche e dinamiche,
vorticare intenso di colori di una danza fiabesca,
figure silvane, dispettose fate che spogliano pudici alberi del loro scintillante abito.

Autunno, ingiustamente visto come il finire della vita, quando in realtà la vita è solo mutata d'aspetto in qualcosa di diverso.

Un primo vortice di foglie dorate magicamente descritto dalle note di questo capolavoro...

venerdì 7 maggio 2010

Tempus Vernum



Ergo,
oceanus, maritimus,
ergo
opacare, matutinus,
ergo
septentrio, meridies,
ergo
occidens et orientis,
ergo
oceanus, maritimus,
opacare, matutinus,
septentrio, meridies,
occidens et orientis,
ergo
terra, stella,
hiems et aestas,
ergo
autumnus et
tempus vernum,
ergo
radius solis
et umbra,
ignis, aqua
caelum, luna,
terra, stella,
hierns et aestas,
autumnus et
tempus vernum...

tempus vernum... 



Strano come certe melodie colpiscano il cuore...
lancinante e doloroso benessere
a ricordo di una stagione, quest'anno, mai cominciata   

mercoledì 5 maggio 2010

D notte...




00.02 di un giorno di maggio,
rombo di un aereo in decollo, ascolto distrattamente una voce che legge alla radio l'oroscopo per la giornata odierna.
Un buio lucente fuori dalla mia finestra, un temporale appena terminato.
il ritmico tintinnio delle gocce d'acqua sul davanzale ha cercato di creare una melodia che mascheri il mio malumore.
Folate di vento a scuotere le zanzariere, apparente tranquillità.. le auto che passano sporadiche sulla SS 415 hanno una scia rumorosa, come un guanto d'acqua che emette una propria voce, un urlo sommesso come scia.
Avesse un colore sarebbe argentea e di una luminosità accecante.
Le luci dell'aeroporto in lontananza, anche li si preparano alla forzata staticità della notte.
Tutto scintilla granzie al velo d'acqua che tutto ricopre.
Oggi osservavo le pozzanghere, appena increspate da una leggera brezza nei rari momenti di calma di Giove Pluvio, per trasformarsi in un piccolo mare in burrasca violentato da tanti piccoli dardi provenienti dall'alto.
Tanta, troppa pioggia che mi separa, da troppo tempo, dal mio amore a due ruote; valvola di sfogo e fonte di sanità mentale che mi manca in sua assenza.
Un aspetto positivo di questa incredibile quantità d'acqua di quest'ultimo mese e mezzo è l'insolito verde brillante dei prati e delle piante, ovunque crescono e sono rigogliose come non mai.
In un piccolo orto vicino casa un iris violaceo è spuntato nel giro di pochi giorni e le screziature di viola dei suoi petali rendono la mia mattina ed il mio risveglio migliore.
Penso che tutto sommato il mondo sia ancora un bel posto da vivere se si sa cercare frammenti di vita inconsapevole sotto forma di piantine in crescita, di piccoli fichi, che diverranno nel giro di un mese degli ottimi e dolcissimi frutti da mangiare.
In tutto questo, tanto per sottolineare il fatto che non tutto è perfetto, ci sono cose che mi mancano profondamente e cose che in questo momento "posseggo".
Un labile equilibrio che vivo ogni giorno ma che è sempre al limite di un baratro, pronto a sprofondare in un abisso senza nome...

Riflessioni notturne sconclusionate

domenica 2 maggio 2010

The magic is over



That feeling that caught me inside,

that heartbeat always running when I saw you,

I was in love, truly in love.


You don't understood, maybe you don't want to understood what feeling was running thru my veins.

Hope was my only salvation, but she died after your lack of kindness.

I deserve a call from you to inform me that you'll did not come to lunch, I deserve an answer after my message when you were abroad.

Now all is over, your number on my phone was erased and I really hope that I'll never see you again.

Bye and good luck for your life.

sabato 24 aprile 2010

thruly Breathtaking....



Never thought you'd make me perspire.
Never thought I'd do you the same.
Never thought I'd fill with desire.
Never thought I'd feel so ashamed.

Me and the dragon can chase all the pain away.
So before I end my day, remember..
My sweet prince, you are the one
My sweet prince
you are the one

Never thought I'd have to retire
Never thought I'd have to abstain
Never thought all this could back fire
Close up the hole in my vain

Me and my valuable friend
can fix all the pain away
So before I end my day
remember
My sweet prince
you are the one
My sweet prince
you are the one
you are the one
you are the one
you are the one
you are the one

Never thought I'd get any higher
Never thought you'd fuck with my brain
Never thought all this could expire
Never thought you'd go break the chain

Me and you baby,
still flush all the pain away
So before I end my day
remember
My sweet prince
you are the one
My sweet prince
you are the one
you are the one
you are the one
you are the one
you are the one
you are the one
you are the one
you are the one
you are the one
My sweet prince
My sweet prince

venerdì 23 aprile 2010

Ascolta te stesso

Magari è solo stata una mole di lavoro troppo grande da gestire per tempo,
eppure la mia delusione nel mancato incontro è grande.
Sono veramente confuso, non ci capisco più nulla, sono assalito dai dubbi sull'interpretazione di quelli che mi sembrano segnali di cose non dette.
Credo che quando si prova qualcosa di forte per qualcuno perfino le sensazioni potrebbero essere fuorvianti.
Suppongo quindi di aver voluto vedere cose che non esistono tra noi.
Eppure la cosa mi fa arrabbiare, tanto, perchè continuo a sperare in qualcosa che non ci sarà mai.
Voglio parlarti al di fuori di una situazione che conosciamo bene entrambi, voglio conoscerti al di fuori del conosciuto, voglio dirti ciò che provo e che indirettamente hai scatenato.
che prima di te nessuno mi aveva fatto sentire come mi sento adesso, essere la prima persona implica anche il non sapere come comportarsi in certi frangenti,cosa di cui voglio parlarti e chiederti.
L'altro è solo un dettaglio, non voglio nulla da te a meno che non lo voglia anche tu.

insomma nonostante mi dicessero il contrario, non c'è nulla da approfondire vero?
dovevo dar retta a quello che avevo già intuito...

martedì 20 aprile 2010

Domanda retorica...

spiegatemi perchè...
ho due amici ( Marco & Ire ) SCEMI!!!!
 hahahahahahahaha :D

forse assomigliano a me!!?!??

reflections




riflessi di me in un vetro sporco della metropolitana..
vedo una persona a me estranea che mi guarda.
chi sono in realtà?
le mie attuali certezze lo sono veramente?
possibile che le emozioni che provo per un altro essere vivente mi scombussolino così l'esistenza?
è come se con la sua espressione sicura e spavalda il riflesso mi spingesse ad intraprendere una strada di certo più difficile e tortuosa.
Mi chiedo se non ha ragione, o se l'azzardo mi brucerà prima di ottenere qualcosa.
alla fine so già che azzarderò anche se sono terrorizzato dalla risposta che otterrò.

lunedì 19 aprile 2010

back to fit(-9)

alla fine in 4 mesi ho raggiunto la ragguardevole cifra di 9 kg persi.
e tanta salute guadagnata.
non sono ancora del tutto soddisfatto ma sono un inguaribile perfezionista 
:)
la venuzza sull'addome ancora non c'è...
ma quelle sulle braccia.... le mie sono mooolto meglio
:D

domenica 18 aprile 2010

Parassiti.

Subdoli virus silenti...
Osservanti seminvisibili di vite altrui...
Creatori di tensioni tra amici lontani...
intepreti malevoli per mancanza di emozioni proprie.
 provo immensa compassione per la tua mancanza di coraggio.

sinking



Un solo nome che frulla nella testa..
Lo associ di continuo a qualunque cosa della tua giornata.
Navighi a vista in un mare in tempesta che minuti dopo diventà un placido specchio d'acqua alpino.
Emozioni instabili, amore smisurato e odio indefinibile.
Non sei ancora nulla, non sei ancora parte di qualcosa che vorresti, di pensieri che quel nome vorresti pensasse.
Non sai se quel nome ti sta pensando o meno, insicurezza data dall'assenza, dal poco tempo condiviso.
Minuti di piacere, benessere succoso di frutta matura quando ti parlo.
Luce brillante nei tuoi occhi quando mi guardi.
Sono io che non intendo o c'è veramente qualcosa tra noi?
In balia delle mie emozioni affogo in una giornata uggiosa.

mercoledì 14 aprile 2010

ricerca di un segnale

La sensazione è quella di essere al di la di un crepaccio,
aver le mani tese verso chi ha bisogno
come immote statue offerenti salvezza.

le paure come demoni nella mente altrui,
Insicurezza, indecisione, inadeguatezza.

Le 3 "I" di chi non vuol essere aiutato,
la nostra impotenza di fronte all'inevitabile.

Anche la roccia più stabile ha punti deboli,
la stanchezza di aspettare chi ha bisogno di aiuto,
l'incapacità di saperlo richiedere.

Noi siamo qui, sempre a mani tese nel vuoto
nella speranza di risvegliare queste anime smarrite.

domenica 21 marzo 2010

Non disponibile

L'avrei dovuto sapere, non poteva essere che così.
Pensavo di essere schiacciato da una sofferenza non descrivibile a parole ed invece eccomi qui a riversar lettere su carta virtuale.
Sono passati solo 2 mesi da quando ti ho visto per la prima volta e da allora, dalla prima volta che i nostri sguardi silenti si sono incrociati, ho provato delle sensazioni che mai avrei pensato di poter provare.
Sensazioni sconosciute, di un'intensità pazzesca, che non capivo.
L'euforia delle prime parole tra noi, il suono della tua voce che non è più un mistero, il piacere di quelle quattro chiacchiere post allenamento.
Forse non ti rendevi conto del benessere che mi donavi in quei momenti, eppure è così.
Già allenarsi al mattino per me era fonte di benessere fisico, il concludere il tutto con lo scambiarsi alcune parole ha reso delle giornate lavorative molto migliori e tutto grazie a te.
Quante volte mi sono perso in quegli occhi verdi, occhi perennemente sorridenti che mi hanno trafitto dentro come se fossero stati capaci di spogliarmi di tutte le mie difese.
Ho desiderato più volte baciarti in modo da sorprenderti, per fortuna non l'ho mai fatto, sarebbe stato sbagliato come ho avuto modo di scoprire dopo, però dannazione se avevo voglia di sentire il sapore delle tue labbra sulle mie.
Poi è arrivata anche la sofferenza legata alla tua assenza, giorni in cui io avevo un bisogno impellente di rivederti e parlarti e tu invece non c'eri. Domandarsi il perchè di quell'assenza, senza sapere nemmeno il tuo nome, senza sapere nulla di te è stato ancora più frustrante. L'avere pensato di volerti dire certe cose e non poterlo fare, essere impotenti in questo.
Il come ci siamo presentati, forse in una situazione poco consona, ma sono fatto così, a volte non penso ma semplicemente agisco.
lo scoprire quelle cose in comune, continuare a fantasticare su di noi... benessere allo stato puro di quello che dentro ti sorride tutto.
Poi la notizia del mio traferimento in un'altra città per lavoro, la disperazione associata al fatto che forse non avrei avuto il tempo di dirtelo, di sparire e vedere una cosa bella che stava cominciando morire sul nascere.
I pianti al telefono con amici quel venerdì, cercando di capire come rivederti prima di lunedì per poterti parlare, per poter recuperare un qualsiasi mezzo con cui rimanere in contatto con te.
Un sabato qualunque, ormai non ci speravo più, eppure mi arrivi alle spalle mentre sono li a pulire la cyclette dal sudore di un'ora di fatica. Mi saluti, mi sorridi, ti sorrido...
Parliamo, forse sono stato troppo brusco nell' esporti la situazione..
Il tuo: " ma quindi non ti vedrò più?"
Io avrei potuto usare più tatto nel chiederti un numero di telefono, un contatto qualsiasi, ero spinto dalla necessità dell'urgenza e me ne scuso.
Capisco anche la tua risposta evasiva ed il sottolineare che eri li con il tuo ragazzo, anzi no l'hai definito fidanzato, il che è ancora più importante ai miei occhi.
Sentita quella parola mi sono sentito infinitamente stupido, come facevo a pensare che una persona come te potesse essere single!?! Ripeto devo essere proprio stupido.
Avrei pensato anche di piombare in uno sconforto totale ed invece sono tranquillo e sereno.
Non ho mai insistito con nessuno, mai separato coppie di amici, è meschino, non è da me.
Eppure ti ho amato dal primo istante, ti amo e continuerò ad amarti.
Non riesco a smettere di farlo, è più forte di me.

Volevo ringraziarti per tutto questo, pensavo di non essere capace di provare simili sensazioni per un'altra persona.
Hai forse risvegliato in qualche modo quello che dentro di me era ancora un piccolo seme che non era germogliato a causa dell'arido clima dove si trovava.
Adesso voglio solo parlarti a quattr'occhi per dirti altro, sempre se me lo permetterai.
Voglio che tu sappia tutto, quello che qui non riesco a scrivere perchè troppo personale, quello che solo guardandoti in quegli occhi chiari potrò dirti.

Ti amo L. tanto....

lunedì 15 marzo 2010

Bernina Express, the other way...

un week end memorabile..
che paese splendido.
mi sa che se in ogni stagione mi da tanto...
forse forse...

to be continued

venerdì 12 marzo 2010

Domande...


un gesto che vale più di mille parole
dove mi porterà questo flusso di emozioni?
mi sorprendo a pensarti
mi emoziono a ricordarti
mi diverto ad immaginarti assieme a me.
devo solo far passare il fine settimana
per rivederti e
sapere il tuo nome

martedì 9 marzo 2010

sono stufo

... di questo tempo, sono stufo di vedere Hime chiusa in box.
ho voglia di moto, voglia di kilometri in solitaria con lei.
voglia di passi alpini, di dolci colline piene di curve.

invece qui è ancora pioggia e neve a dettar legge..
BASTA. Voglio la primavera...

questo gelo mi porta a pensare ad altro, che farei volentieri a meno di pensare.

Mi manchi...

lunedì 8 marzo 2010

Back to fit (6)

perchè ho saltato il 5!?!
semplice, perchè i kg eliminati dal 10 gennaio sono ben 6 :)
la soddisfazione ed il buon umore cresce, le vene sulle braccia  anche...
la consistenza del bicipite e del tricipite comincia ad essere granitica,
punti su cui necessita ancora lavorare:

  • addome
  • dorsali,
ancora un po appannati entrambi...
la strada intrapresa è quella buona però.

venerdì 5 marzo 2010

Missing

Maybe, what an awful word,
asking myself something that have no answer
I miss you

everytime I think of you is like falling into deep darkness.
Don't knowing what I mean for you,
am I really something !?!?
I miss you

Now even your voice isn't a mistery,
truly soft and smooth.
I'll  go crazy becuase of you...
I miss you...



mercoledì 3 marzo 2010

green eyes


sguardo intrigante
incroci fugaci
eppur non parli
come me non hai il coraggio?
se non fosse come dovrebbe?
se tu fossi solo una mia fantasia?
incredulo penso a te
a come potrebbe essere
il perchè proprio tu.
alla fine rimarrà solo una fantasia...


Back to fit(4)

procede, procede nel migliore dei modi...
sono veramente soddisfatto.
:)

Classic inspiration..

martedì 16 febbraio 2010

Perle d'odio

 

piccola perla
carica d'odio
sciolta nell'immensità.
Malato mare
amicizia che muore
irrimediabile perdita.

Zsuzsa ès Macska

Una sera di gennaio, freddo intenso, fitta nevicata.
Sono invitato a casa di miei due cari amici, se non nevicasse tanto probabilmente eviterei di prendere la macchina.
Eppure Budapest sotto la neve assume una connotazione particolare, diventa tutto più silenzioso, più romantico, più etereo.
La piccola Panda presa a noleggio pattina, svolta a destra poi a sinistra e poi ancora, in uno zig zag tra sensi unici ma alla fine giungiamo nella Prielle Kornélia utca.
Zsuzsa e Macska ci aspettano, parcheggiamo e saliamo al terzo piano di un moderno ma bel palazzo costruito da poco.

La casa dei ragazzi è accogliente, calda, ospitale.
Con loro ci si sente sempre a casa, come in famiglia. In ogni angolo sono presenti oggetti che riportano nei luoghi in giro per il mondo che loro hanno girato. Nepal, Perù, Bolivia, Indonesia, Thailandia e potrei andare avanti ancora.
Tutto però trova una sua dimensione, un suo posto d'elezione nell'apparente casualità della disposizione scelta dai padroni di casa. Era molto tempo che non ci vedevamo, io ero a Budapest quando loro erano in giro per il mondo, per assurdo una delle ultime volte che siamo stati assieme per più tempo è stato qui a Milano.
Tutto questo non fa che acuire il piacere di stare assieme, di parlare dei più svariati argomenti tra cui anche il loro recente matrimonio. La presenza di mia mamma inoltre non è assolutamente un limite come potrebbe essere per tanti gruppi di amici, lei è capace di integrarsi alla perfezione con noi, tra l'altro conosce Zsuzsa da quando era una bimba, non per nulla è la figlia dei vicini di casa di mia nonna a Budapest.
Lui il suo moroso, ok adesso è suo marito, ma per me rimangono comunque una coppia di amici di quelli preziosi perchè nonostante ci si veda poco è sempre come essersi lasciati da pochi minuti.
Mi accomodo sul divano a parlare di moto con Macska, mamma chiacchiera con Zsu mentre lei prepara la cena.
Una cena frugale, con deigli ottimi toast superfarciti e dell'insalata con uno squisito condimento con miele ed aglio( ok detto così per gli italici gusti sembra una schifezza, ma garantisco che una volta provata ha dell'insolitamente gustoso ).
Frugale la cena, ma la convivialità con cui l'abbiamo consumata non sarebbe paragonabile al miglior ristorante stellato del mondo. La fortuna di conoscere le persone giuste che ti fanno sentire parte di qualcosa invece di farti sentire un ospite.
Poi le foto del matrimonio, la felicità di parenti, la loro, Zsu in un favoloso abito bianco avorio, lui in camicia bianca e pantaloni neri, fiero di non aver mai messo una giacca in vita sua.
Io ho appena toccato l'ottimo vino che abbiam bevuto (maledetti antibiotici), l'allegria tuttavia cresce con il passare del tempo anche per me.
Quasi a fine serata ci raggiunge anche un loro amico, 30 secondi ed è come conoscersi da sempre anche con lui, la convivialità della serata contina...

Con loro è sempre, sempre così...

Amici lontani, cuori vicini.


Bucato


A volte è decisamente insolito come certi stimoli in certe situazioni ti portino a vagare con i tuoi pensieri in luoghi lontani nel tempo e nello spazio.

L'altra sera, una classica serata umida e bagnaticcia da inverno milanese mentre tornavo a casa sono passato davanti alla portineria di uno dei palazzi sulla strada per casa mia.

Ebbene un odore di bucato fatto da poco che in genere dovrebbe essere piacevole, invece questo non lo era a causa del detersivo usato. Non mi metterei mai indosso del bucato pulido con quell'odore.

Eppure lo strano è qui:
perchè le mie connessioni neurali mi hanno portato dove sto per portarvi??
me lo sto ancora chiedendo......

Tornare indietro nel tempo, di almeno 20 anni, e vedere dalle nebbie del tempo un'immagine di se sempre più nitida di una splendida mattinata di tarda estate.
le fronde di due alberi d'amareno a schermare un sole radioso in un cielo terso e senza l'ombra di una nuvola.
i suoni del lago in lontananza, il vociare di bambini e l'eco dell' sciabordio di sua immensità Balaton al contatto con la verdeggiante riva.

Sono in giardino sulla terrazza dove di solito mangiamo quando c'è bel tempo, ed osservo mia mamma e mia nonna mettere ad arieggiare la biancheria da letto la prima e stendere il bucato la seconda.

Scene di vita quotidiana di ancestrale ripetitività eppur sempre diverse nella loro consuetudine.
un muro di lembi di tessuto multicolore che ostacolano la vista sul vigneto, danzanti alla brezza mattutina.

Ho il fulmineo impulso nel desiderare una pesca, e di nascosto da mio nonno, era il solo autorizzato alla raccolta, mi dirigo attraverso il bucato. Mi fermo tra i due nastri gommati tesi tra l'albero e la casupola che svolge la funzione di cantina, un limbo largo appena 30/40 cm ove sparire in un profumo di fresco e dolce allo stesso tempo. Da allora identifico il profumo di pulito con quella sensazione con quell'odore e perchè no con quel sapore.

Rimando mio malgrado la raccoltadel succoso frutto estivo, per "archiviare" nella mia memoria questa sensazione di benessere.

Poi una voce mi risveglia, quella di mia nonna che mi chiama per quel "màlna szorp*" tanto dissetante quanto buono.

La pesca non è mai stata colta, in compenso però la sensazione del bucato appena steso non sarà mai cancellata.

Adesso non ricordo se ciò che sto per scrivere accadde lo stesso giorno ma sarebbe potuto accadere e sono due momenti strettamente collegati.

il sole estivo è una manna per i cuscini in piuma sul quale in ungheria si è abituati a dormire anche in estate.
ed è bizzarro vederli letteralmente crescere e gonfiarsi sotto i raggi solari.
una cosa che mi piaceva fare ed ho quasi sempre fatto, è riportarli in casa dopo un paio d'ore di questo benefico "trattamento" .
Il sole donava loro un profumo insolito quanto piacevole e la loro consistenza, beh, che dire erano dei palloncini di piumetta.
leggeri e soffici e tiepidi a causa del loro forzato riposo "abbronzante".

Sensazioni di casa, odori di vita vissuta, sprazzi di memoria.

* Sciroppo di lamponi

mercoledì 10 febbraio 2010

Back to fit(3)

Oggi è il primo giorno di "sconforto" post workout.
ho fatto veramente fatica, tanta.
Perseverare è diabolico?
allora debbo essere un suo parente...

mercoledì 3 febbraio 2010

Bernina Express

tra non molto sarò tra le mie vette preferite.
stavolta non in moto
ma credo andrà benone lo stesso
:)

switch off, want to change.

Lettere sparse a comporre parole,
parole a comporre frasi come punte acuminate.
Lo scudo riesce solo a compromettere l'attacco fisico.
la mente vacilla e con se tutti gli inutili pensieri.
Erase, go on, a train on a new track is leaving.

mercoledì 27 gennaio 2010

Back to fit (2)



come sospettavo il secondo giorno è sempre più difficile.
ma terrò duro, l'ho promesso a me stesso.
:)
Image by Robert Mapplethorpe

martedì 26 gennaio 2010

back to fit



ero rimasto qui
avevo detto che mi sarebbero bastati tre mesi...
ebbene la mia forza di volontà negli ultimi mesi dell'anno ha fatto cilecca.
ma oggi, un nuovo ciclo comincia e se allora l'immagine era una fantastica parete addominale
stavolta come immagine ispirante una bella schiena.
non dico più quando e quanto tempo ci metterò...
ma tornerò.
ci conto.

giovedì 21 gennaio 2010

Virus

Non bastava la notizia che Marisa ci ha lasciato,
anche Andrea è in ospedale a causa di una maledetta gastroenterite virale.
è proprio una giornata no.
:(

Pugno nello stomaco

Anche Marisa non c'è più..
Stamattina il cellulare che squilla, sono in macchina non rispondo.
arriva un messaggio di mia mamma e, fermo in tangenziale ovest, controllo.
"Non arrabbiarti se ti disturbo, ma ho bisogno di parlare con qualcuno,
Marisa T. è morta stanotte.."
La sensazione che mi pervade ogni volta che mi raggiunge una notizia del genere è sempre la stessa:
un forte pugno nello stomaco da togliere il fiato, una mano forte che comincia a stritolarmi il cuore man mano che i ricordi scorrono veloci nella mia testa.
Le lacrime cominciano a fluire dense copiose qusi fossero di gelatina vischiosa come a voler rendere la sofferenza che ho addosso ancora più intensa.
Marisa non era giovane, però quando capitano situazioni del genere non puoi fare altro che rimpiangere che fosse lontana tanti km da te, che questi kilometri rendessero difficile il vederci ed il sentirci.
Lei mamma delle amiche d'infanzia di mia sorella, amica di mia mamma, una delle persone più buone e disponibili che abbia mai conosciuto.
Ricordo sempre che ogni volta che salivo dal secondo piano al quarto nel palazzo del Vomero dove abitavamo, mi nascondeva sempre i biscotti o dei dolcetti in cucina ed io dovevo trovarli in una specie di caccia al tesoro.
La sua voce, così particolare mi eccheggia nelle orecchie e non posso che pensare a Paola ed Ada orfane della loro mamma.
Di quanto sarà difficile per loro andare avanti senza Marisa.
Di come quella nipotina di appena 2 mesi non avrà la possibilità di conoscere quella che sarebbe stata una nonna stupenda.
Sono frastornato, incazzato, triste e non so quante altre sensazioni mi frullano nella testa.
Non mi capacito, come sempre.

Mi mancherai... tanto.

Il tuo piccolo lord

lunedì 18 gennaio 2010

Energia Inesauribile... o quasi

Ieri giornata assieme al nipote, oggi alle 15.08 compie 8 mesi.
Sono esausto, o meglio lo ero ieri sera ma oggi me ne porto addosso le conseguenze.
Non sono mai riuscito a capacitarmi del come facciano i bimbi al di sotto dei 2 anni a fare ripetutamente lo steso gioco senza stancarsi, della loro superenergia.
Un continuo interagire composto da gridolini, sorrisi( disarmanti ), fughe, prove fisiche nelle quali si cimenta girandosi di continuo per controllare che per te lui sia il fulcro totalitario dell'attenzione.
Le sue epressioni di soddisfazione, quelle di sorpresa che mi fanno letteralmente sciogliere come neve al sole.
e ancora non parla ne cammina da solo...
sarà un piccola bombetta ad orologeria tra un po, ma non vedo l'ora che mi chiami zio..
:)

venerdì 15 gennaio 2010

Lost

Sono in un limbo..
perso tra sensazioni ...
mi sento un ossimoro...
una triste felicità..
Fermato dall'assenza di rete nel mio bozzolo casalingo.
escluso, osservato speciale di un mondo che non mi appartiene.
non era così che avrei voluto cominciare il 2010 su queste pagine..