martedì 21 dicembre 2010

MMX

Cosa rimane?
tanti momenti belli e tanti brutti.
L'anno che sta morendo lentamente mi ha dato grandissime soddisfazioni ma anche forti dolori.
tre gruppi di date su tutto:

Aprile 8-9-10-11

Luglio 23-24-25

Agosto 23-24-25-26-27

rispettivamente:

Mugello sulla S1000RR,

è stato una specie di weekend lungo, cominciato un giovedì mattina all'alba direzione Bologna.
giovedì terminato con vagonate di adrenalina dovute alla moto dei miei sogni, ad aver avuto la possibilità di provarla, di cercare di comprendere nel poco tempo a disposizione se potesse essere la mia moto.
continuato poi il venerdì con quel pazzo di Linuccio, che mi ha portato a zonzo per gli appennini e mi ha dato la possibilità di provare la sua Daytona.
Poi il sabato assieme a Maurino, ed altre curve, curve, curve....
Un weekend da incorniciare, uno dei più emozionanti dell'anno.


il 1° Tour Davvico,

piovoso come non mai, tra le alpi elvetiche in posti conosciuti come le mie tasche.
Il Klausen fatto in condizioni proibitive eppur con una veemenza fino ad allora a me sconosciuta sul bagnato.
la mia personale sala giochi motociclistica con in più la ciliegina della compagnia degli amici fidati.
quelli che nonostante la poca strada percorsa( rispetto al preventivato ) hanno saputo rendere tutto perfetto.
hanno reso il mio distacco forzato da Hime meno traumatico.


il 2° Tour Davvico,

Austria, terra ancora parzialmente sconosciuta dal punto di vista motociclistico,
ma da allora, dal 25 agosto nulla è più lo stesso...
un nome, una strada, la Nockalmstraße, un nastro d'asfalto che si insinua tra i monti Nockberge.
La cosa più bella mai fatta con Hime, e dire che pensavo che il Silvretta e l'Albula fossero qualcosa di inimitabile, eppure la Nockalm ha saputo sgretolare le mie certezze.
ma anche qui è stata la compagnia degli amici a rendere tutto più speciale.
Come la bevuta tutti assieme da Barbara alla Gasthof Edelweiss con annessa esilarante e diventente figuraccia da parte mia, l'arrivo di Luca con tuta di pelle "a pelle" per potersi mettere la maglia dell'evento.
e tutto il resto...

Momenti unici come uniche sono state le sensazioni provate.

Il 1° tour però ha avuto uno in se uno dei momenti più brutti dell'anno:
la mia 3° caduta con Hime, lo sconforto dell'inevitabile, del non poter far nulla, di quel maledetto olio misto a pioggia che ha reso quella curva una scivolosa insidia.
il vedere Hime ferita costretta ad abbandonarmi su una sella amica, la sua impossibilità a proseguire assieme a me, il fatto di non riuscire a concepire un giro, viaggio o tour senza di lei...
il vederla andar via su quel carro attrezzi, il non riuscire ad impedire di singhiozzare il mio sconforto.
insomma è stato duro emotivamente, molto di più dei fastidiosi strascichi fisici.
in compenso il rivederla una settimana dopo, caricata su un carrello, ogni volta che guardavo nello specchio retrovisore la vedevo sempre più incazzata e vogliosa di tornare a mordere le curve assieme a me.

l'anno si sta concludendo con tre mesi di stop forzato al lavoro, maledetta crisi .
Mi sta abbattendo lentamente, mi sta consumando questa mancanza di possibilità di poter fare.
detto questo spero che il mio MMXI sia migliore di quest'anno di passaggio...

e se...


Nevica, fuori fa freddo, ha fatto molto più freddo nei giorni passati.
I pensieri fluiscono come se tirassi un invisibile fil rouge tra i tanti, tantissimi fiocchi di neve.
Immagino la ragnatela che appare dal nulla ed invece di sentirmi il grosso ragno che tutto controlla con abile maestria, mi sento la falena in trappola.
Intrappolata in pensieri a volte meravigliosi ed immediatamente dopo nefasti come un improvviso cataclisma.
E se tutto fosse un insondabile segno del destino?
E se tutto ciò servisse a darmi la spinta necessaria a prendere delle decisioni?
E se tutto fosse un'arma non convenzionale per spazzare via la mia indecisione sul fare?
E se ....
chi lo sa cosa sarà di me, al momento non so nemmeno leggermi dentro, eppure....
non provo nulla, non quella giusta paura di cosa succederà, di cosa potrebbe o dovrebbe succedere.
instabile eppur fermo in una costante immobilità tranquillizzante...
Così stabile da sorprendere, da rendere tutto un frame immobile di uno shot di incredibile chiarezza e nitidezza.
Prima o poi capirò cosa fare di me e della mia vita.