L'avrei dovuto sapere, non poteva essere che così.
Pensavo di essere schiacciato da una sofferenza non descrivibile a parole ed invece eccomi qui a riversar lettere su carta virtuale.
Sono passati solo 2 mesi da quando ti ho visto per la prima volta e da allora, dalla prima volta che i nostri sguardi silenti si sono incrociati, ho provato delle sensazioni che mai avrei pensato di poter provare.
Sensazioni sconosciute, di un'intensità pazzesca, che non capivo.
L'euforia delle prime parole tra noi, il suono della tua voce che non è più un mistero, il piacere di quelle quattro chiacchiere post allenamento.
Forse non ti rendevi conto del benessere che mi donavi in quei momenti, eppure è così.
Già allenarsi al mattino per me era fonte di benessere fisico, il concludere il tutto con lo scambiarsi alcune parole ha reso delle giornate lavorative molto migliori e tutto grazie a te.
Quante volte mi sono perso in quegli occhi verdi, occhi perennemente sorridenti che mi hanno trafitto dentro come se fossero stati capaci di spogliarmi di tutte le mie difese.
Ho desiderato più volte baciarti in modo da sorprenderti, per fortuna non l'ho mai fatto, sarebbe stato sbagliato come ho avuto modo di scoprire dopo, però dannazione se avevo voglia di sentire il sapore delle tue labbra sulle mie.
Poi è arrivata anche la sofferenza legata alla tua assenza, giorni in cui io avevo un bisogno impellente di rivederti e parlarti e tu invece non c'eri. Domandarsi il perchè di quell'assenza, senza sapere nemmeno il tuo nome, senza sapere nulla di te è stato ancora più frustrante. L'avere pensato di volerti dire certe cose e non poterlo fare, essere impotenti in questo.
Il come ci siamo presentati, forse in una situazione poco consona, ma sono fatto così, a volte non penso ma semplicemente agisco.
lo scoprire quelle cose in comune, continuare a fantasticare su di noi... benessere allo stato puro di quello che dentro ti sorride tutto.
Poi la notizia del mio traferimento in un'altra città per lavoro, la disperazione associata al fatto che forse non avrei avuto il tempo di dirtelo, di sparire e vedere una cosa bella che stava cominciando morire sul nascere.
I pianti al telefono con amici quel venerdì, cercando di capire come rivederti prima di lunedì per poterti parlare, per poter recuperare un qualsiasi mezzo con cui rimanere in contatto con te.
Un sabato qualunque, ormai non ci speravo più, eppure mi arrivi alle spalle mentre sono li a pulire la cyclette dal sudore di un'ora di fatica. Mi saluti, mi sorridi, ti sorrido...
Parliamo, forse sono stato troppo brusco nell' esporti la situazione..
Il tuo: " ma quindi non ti vedrò più?"
Io avrei potuto usare più tatto nel chiederti un numero di telefono, un contatto qualsiasi, ero spinto dalla necessità dell'urgenza e me ne scuso.
Capisco anche la tua risposta evasiva ed il sottolineare che eri li con il tuo ragazzo, anzi no l'hai definito fidanzato, il che è ancora più importante ai miei occhi.
Sentita quella parola mi sono sentito infinitamente stupido, come facevo a pensare che una persona come te potesse essere single!?! Ripeto devo essere proprio stupido.
Avrei pensato anche di piombare in uno sconforto totale ed invece sono tranquillo e sereno.
Non ho mai insistito con nessuno, mai separato coppie di amici, è meschino, non è da me.
Eppure ti ho amato dal primo istante, ti amo e continuerò ad amarti.
Non riesco a smettere di farlo, è più forte di me.
Volevo ringraziarti per tutto questo, pensavo di non essere capace di provare simili sensazioni per un'altra persona.
Hai forse risvegliato in qualche modo quello che dentro di me era ancora un piccolo seme che non era germogliato a causa dell'arido clima dove si trovava.
Adesso voglio solo parlarti a quattr'occhi per dirti altro, sempre se me lo permetterai.
Voglio che tu sappia tutto, quello che qui non riesco a scrivere perchè troppo personale, quello che solo guardandoti in quegli occhi chiari potrò dirti.
Ti amo L. tanto....
Voglia di vivere
11 anni fa
Nessun commento:
Posta un commento