martedì 16 febbraio 2010

Bucato


A volte è decisamente insolito come certi stimoli in certe situazioni ti portino a vagare con i tuoi pensieri in luoghi lontani nel tempo e nello spazio.

L'altra sera, una classica serata umida e bagnaticcia da inverno milanese mentre tornavo a casa sono passato davanti alla portineria di uno dei palazzi sulla strada per casa mia.

Ebbene un odore di bucato fatto da poco che in genere dovrebbe essere piacevole, invece questo non lo era a causa del detersivo usato. Non mi metterei mai indosso del bucato pulido con quell'odore.

Eppure lo strano è qui:
perchè le mie connessioni neurali mi hanno portato dove sto per portarvi??
me lo sto ancora chiedendo......

Tornare indietro nel tempo, di almeno 20 anni, e vedere dalle nebbie del tempo un'immagine di se sempre più nitida di una splendida mattinata di tarda estate.
le fronde di due alberi d'amareno a schermare un sole radioso in un cielo terso e senza l'ombra di una nuvola.
i suoni del lago in lontananza, il vociare di bambini e l'eco dell' sciabordio di sua immensità Balaton al contatto con la verdeggiante riva.

Sono in giardino sulla terrazza dove di solito mangiamo quando c'è bel tempo, ed osservo mia mamma e mia nonna mettere ad arieggiare la biancheria da letto la prima e stendere il bucato la seconda.

Scene di vita quotidiana di ancestrale ripetitività eppur sempre diverse nella loro consuetudine.
un muro di lembi di tessuto multicolore che ostacolano la vista sul vigneto, danzanti alla brezza mattutina.

Ho il fulmineo impulso nel desiderare una pesca, e di nascosto da mio nonno, era il solo autorizzato alla raccolta, mi dirigo attraverso il bucato. Mi fermo tra i due nastri gommati tesi tra l'albero e la casupola che svolge la funzione di cantina, un limbo largo appena 30/40 cm ove sparire in un profumo di fresco e dolce allo stesso tempo. Da allora identifico il profumo di pulito con quella sensazione con quell'odore e perchè no con quel sapore.

Rimando mio malgrado la raccoltadel succoso frutto estivo, per "archiviare" nella mia memoria questa sensazione di benessere.

Poi una voce mi risveglia, quella di mia nonna che mi chiama per quel "màlna szorp*" tanto dissetante quanto buono.

La pesca non è mai stata colta, in compenso però la sensazione del bucato appena steso non sarà mai cancellata.

Adesso non ricordo se ciò che sto per scrivere accadde lo stesso giorno ma sarebbe potuto accadere e sono due momenti strettamente collegati.

il sole estivo è una manna per i cuscini in piuma sul quale in ungheria si è abituati a dormire anche in estate.
ed è bizzarro vederli letteralmente crescere e gonfiarsi sotto i raggi solari.
una cosa che mi piaceva fare ed ho quasi sempre fatto, è riportarli in casa dopo un paio d'ore di questo benefico "trattamento" .
Il sole donava loro un profumo insolito quanto piacevole e la loro consistenza, beh, che dire erano dei palloncini di piumetta.
leggeri e soffici e tiepidi a causa del loro forzato riposo "abbronzante".

Sensazioni di casa, odori di vita vissuta, sprazzi di memoria.

* Sciroppo di lamponi

3 commenti:

  1. Splendido racconto :)

    La pesca mai colta e l'odore del bucato steso..

    Anche io torno spesso nel passato ultimamente: l'odore di legna e camino nella casa del Mugello, i peri sui quali arrampicarsi di una collina che ora non c'è più..


    Sai cosa ti dico? Questi sono proprio i primi sintomi dell'ETA' che avanza!!!

    -.-

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  2. l'età avanza necessariamente,mi piace pensare che ci consenta di apprezzare e intepretare le nostre esperienze passate.
    metabolizzarle, riviverle, una sorta di autopsicanalisi no!? he he he ;)

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  3. esame di coscienza, per quanto mi riguarda... :S

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