sabato 23 giugno 2012

Alpenstraßen in Österreich 6.1(capitolo a parte)



Die Nockalmstraße

Lei merita un capitolo a parte, è LA STRADA...

Che ci voglia un pedaggio per percorrerla è un dettaglio, piccolo piccolo che ripagherà ancor di più il piacere psicofisico che si prova aggirandosi nel parco nazionale dei monti Nockberge.
Trentacinque chilometri senza un incrocio a raso, senza che il nastro d'asfalto s'interrompa, il tutto condito dall'esperienza che sei all'interno di un parco nazionale, un paradiso naturalistico dal paesaggio quanto mai variegato.

La storia geologica dei monti Nockberge è antica come è insolito il profilo di questi "oltre 2000", arrotondati come colline ma maestosi come montagne sacre di lidi lontani.
In più la dominante verde di boschi e prati, le sassaie ed i numerosi ruscelli fanno il paio al trattamento di riguardo che viene riservato al motociclista.



Qui come su tutte le strade montane alpine d'Austria il motociclista è coccolato e riverito, certo il passaggio non è dei più economici ma come detto più volte la bellezza dei luoghi e la gestione degli stessi è impeccabile, anche se gli avvertimenti potrebbero intimorire



Dopo il casello tutto entra in una dimensione quasi onirica...

anche dei cavalli al pascolo rendono la cosa più piacevole





i primi due tornanti e poi il veloce allungo nella stretta vallata per il primo antipasto..  una serie di curve e contro curve che non fanno che accrescere l'appetito e la fame di altre curve.
si passa da un costone della valle all'altro fino a rimanere sul versante di sinistra per un fenomenale allungo mai diritto, fino ad una curva secca a sinistra che lascia il bosco per un paesaggio più brullo.
Qui c'è uno dei pochi punti di ristoro presenti sulla Nockalm, con tanto di giardino delle marmotte..
ancora un allungo portentoso, tutto in salita con l'impressione di andare ad infilarsi dritto nel torrente di fronte a noi.
Invece uno stretto tornante a destra ci fa tornare ad un ritmo di guida concitato.



Un persorso velocissimo con asfalto perfetto ma appena appena scivoloso, giusto per farci gustare qualche leggero sovrasterzo in uscita dalle curve più strette..

Abbracciati al versante sinistro della valle ci troviamo a percorrere il suo spartiacque , il primo di quelli che percorreremo.
qui il secondo punto di ristoro, dove ci fermeremo in seguito, con un panorama incredibile sul secondo spartiacque che è anche il punto più alto della Nockalm. Un primo accenno di discesa permette di assecondare la decina di tornanti ampi e perfetti e di ritornare ad una quota dove il bosco riappare protagonista indiscusso alternandosi con piccoli pascoli.

Un altro allungo nel bosco condito con curvoni orgasmici per poi puntare decisamente verso l'alto, in un continuo serpeggiare  fino ad una frenata tremenda se non si conosce il percorso a menadito.
uno stretto ed infido tornante in contro pendenza, quasi invisibile dal'allungo appena percorso.
qui comincia quella che ho ribattezzato la "Manina", per la somiglianza con una mano aperta..
i tornanti non sono nel classico schema rettilineo --> curva --> rettilineo ma sono uniti da altre curve e quindi danno questa illusione a veder la mappa.





Poi l'ultimo allungo che sembra catapultarti in mezzo al bacio tra due monti..  una stretta sella, poco più larga della sede stradale che immette nel secondo tratto della Nockalm e del terzo punto panoramico e di ristoro.
da qui sarà tutto in discesa, dapprima impegnativa,con curve di difficile interpretazione tanto che ognuno di noi le ha percorse con traiettorie molto personali ma sempre efficaci. Di nuovo il bosco veloce e sinuoso al tempo stesso, fino al casello di uscita...

Abbiamo percorso la Nockalm 3 volte, eravamo talmente gasati che abbiamo fatto le prove, il relax e la cronometrata ...
Durante il relax ci siamo fermati a gustarci una birra Luca, un radler io ed una mineralwasser Mauro..



Abbiamo avuto anche il tempo di ingarellarci con una coppi di automobilisti tedeschi, uno in Porsche e l'altro in BMW Z4 M.
Alla fine ci siamo divertiti e complimentati a vicenda..

Superata la Nockalm, con nostro dispiacere, puntiamo verso il TurracherHohe...

Continua...

Alpenstraßen in Österreich 6


Da Radstadt a Innerkrems

Appena svegli Radstadt ci regala un cielo di un azzurro terso e la piazza principale un senso di pace e tranquillità..



l'hotel Post invece prima della nota dolente( il conto, peraltro onestissimo ), ci offre una colazione tipicamente austriaca nelle quantità e nella qualità.



Bene siamo pronti e preparati alla partenza...



Ci attendono l'Obertauern, il Katschberg, la Nockalm, il Turracher e ( dopo essere passati nuovamente per il katschberg ) per finire al meglio la Villacher Alpenstraße....

L'Obertauern è la classica strada di montagna moderna, quella che quando si è deciso di costruirla con il minimo sforzo si è cercato il passaggio più facile senza interventi troppo invasivi sull'ambiente circostante.
La vallata da percorrere verso il suo punto più alto è ampia e costellata di pascoli verdi con mucche pezzate intente nella loro occupazione principale, brucare l'ottimo foraggio.
Noi percorriamo a velocità sempre maggiore, in alcuni punti la carreggiata è addirittura a 2 corsie e superata Untertauern le curve cominciano ad essere un filo più tecniche ed impegnative, l'ultima vera e propria rampa a doppia corsia poco prima di Obertauern, che corrisponde all'incirca al punto più elevato del passo, riesco a dare il peggio di me sbagliando del tutto la traiettoria impostata nonostante la perfetta visibilità. Mauro e Luca mi chiederanno poi cosa avessi avuto in mente il quel punto.
Purtroppo di questo tratto di strada non abbiamo foto perchè i km previsti da percorrere erano veramente tanti e quindi il primo "trasferimento" verso la Nockalm decidiamo di farlo speditamente.
Il Taurach compare alla nostra destra creando man mano la gola del Taurachbach, profonda e con tratti di pendenza sinuosa veramente impegnativi; tanto ampia la valle al di la del passo quanto stretta e ondeggiante al di qua.
Raggiungiamo Mauterndorf, e svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per il Katschberg,
Sankt Michael im Lungau è l'ultimo baluardo di questi pochi km di strada di valle molto veloce ed a vocazione tipicamente agricola.

Orma il Katschberg ci attende con il suo carico di curve, la sede stradale è perfetta ad ottima tenuta anche perchè molto frequentata, qui in inverno si scia e questa è una delle località più apprezzate della zona.
molto tortuosa e con pendenze decise a volte il Katschberg ricorda la serie di tornanti in contropendenza che ci sono sulla SS65 tra il passo della Futa ed il borgo di Santa Lucia, anche se qui la pendenza è decisamente più elevata, in discesa con tempo umido non deve essere un granchè piacevole trovarsi qui..
Grazie al cielo noi possiamo confidare in una giornata splendida per cui giù la visiera e dai di gas.
Purtroppo il giochino si rompe proprio quando sta cominciando a diventare piacevole, ecco l'unico vero e grave difetto di questa splendida strada alpina è la brevità del suo percorso, appena 12 km in tutto...

Gli alti Tauri sono dei monti molto antichi e nonostante siano oltre i 2000 mt sfoderano un aspetto amichevole perchè ammorbiditi dal tempo e dagli elementi, qui non ci sono punte aguzze ma morbidi declivi e soffici colline.
le gole scavate dai fiumi creano gli unici tratti impegnativi da percorrere ma forse sono anche i più belli.

Kremsbrücke si trova su bivio che porta alla Nockalm, chi percorrerà questa strada si stupirà di come il paesaggio sembri cambiare km dopo km..
il grazioso paesino di valle lascia posto ad un fitto bosco dove la strada serpeggia sinuosa ma veloce, le poche curve lente non impediscono al ritmo di guida di fluire e le poche case che appaiono qui e la rendono ancora più pittoresco il tutto.
Innerkrems compare in una piana verdeggiante con i monti a fare da quinta allo sparuto gruppo di malghe montane.
Il gabbiotto del pedaggio della Nockalm è li esattamente sul principio di una salita che ci porterà a godere di un nastro d'asfalto senza eguali, 35 km senza la minima intersezione stradale, completamente all'interno di un parco nazionale ovvero il  Biosphärenpark Nockberge.



Per fortuna siamo in anticipo sulla tabella di marcia e così decidiamo di fare il percorso fino all'uscita con tutta calma per poi replicarlo un altro paio di volte dedicandoci alla guida...

Contina....

Alpenstraßen in Österreich 5



Da Zell am Ziller a Radstadt


Zell am Ziller sembra irriconoscibile stamattina, la pioggia incessante di ieri ha lasciato il passo al sole e ad un cielo azzurro ma l'aria è ancora carica di umidità come le tante nuvole termiche ci suggeriscono.
Oggi come incipit avremo la Zillertaler Hochalpenstraße, sarà una prima parte della nostra tappa odierna piuttosto impegnativa, specialmente per i miei amici con i semimanubri.
La Zillertaler si snoda abbarbicandosi sulle montagne della valle in modo sinuoso per circa 50 km ed il suo tracciato è più adatto a gustarsi il panorama piuttosto che al dedicarsi alla guida allegra.
Lasciamo il Rosengarten fiduciosi che sarà una gran giornata:






Imbocchiamo la statale diretti a Kaltenbach dove le indicazioni per la Zillertaler si fanno più numerose.
usciamo dall'abitato ed i pascoli lasciano sempre più spazio al bosco.
prima del "casello" per il pagamento dei 4 € necessari al transito riusciamo anche a far qualche foto ad un torrente che procede verso valle






Il casello è in pratica un bracchino in legno presidiato da un vecchietto che parla solo tedesco con il quale ci intendiamo a gesti  


La strada è meravigliosa, un susseguirsi di curve per lo più ad ottima visibilità, che fanno capolino tra  il bosco ed il cielo.
uno spettacolo sontuoso quello che al limitare della zona arborea ci si para davanti:
le nuvole da inversione termica sembrano seguirci lentamente coma una soffice ed umida coperta bianca lasciando intravedere uno spettacolo mozzafiato sui monti circostanti:






Una breve sosta alla casa della marmotta, Murmelland Zillertal, dove possiamo fare amicizia con delle simpaticissime e vanesie marmotte....










La distrazione a volte non è una buona compagnia ed infatti, stupefatto dalla bellezza del luogo e dalla vista dei simpatici animaletti smarrisco le chiavi di Hime... ( per fortuna ho la buona abitudine di partire sempre con le chiavi di riserva ).


Ripartiamo, direzione Mayrhofen, il paesaggi si ripulisce via via dalle nubi e gli Alti Tauri incombono nella loro imponenza, il paesaggio da quassù sembra irreale, ciò che abbiamo avuto modo di vivere la sera prima sembra così piccolo e lontano eppure è tutto concentrato in una manciata di km...






come spesso mi accade non capisco come l'uomo sia riuscito nell'impresa di costruire delle carrabili in simili posti.. 






il verde irreale e le malghe che incontriamo ci cullano tra sensazioni olfattive contrastanti, il profumo dolce acidulo delle erbe montane che dopo una svolta lascia spazio all'acre odore delle stalle dei bovini in alpeggio. La montagna in questo è maestra di sensazioni mai uguali e sempre dissimili, lo stesso posto segue le stagionalità e anche nella stessa stagione è mutevole e sorprendente.
La discesa verso Mayrhofen a volte è veramente ripida e le wiederoste piazzate qui e la non facilitano di certo il compito per chi è in moto.


Giunti in valle la nuova salita verso una vecchia conoscenza, la Gerlos Straße, i suoi primi ampi tornanti portano al poderoso allungo del bosco per raggiungere Gmünd, ove tocca prestare attenzione, la strada incita ad una guida che non va molto d'accordo con l'asfalto spesso umido. L'altopiano lo si raggiunge attraversando prima l'abitato di Gerlos e poi proseguendo verso i curvoni velocissimi che passano davanti alla diga, qui spesso le mucche sostano in mezzo alla sede stradale, tanto per rendere più "impegnativo" il passaggio  






il tratto impegnativo delle Krimml Wasserfalle è molto vicino, paghiamo anche qui il pedaggio e proseguiamo... 
Le cascate sono tra le più alte d'Europa per salto complessivo, mentre la Pinzgau langue placida sotto il nostro sguardo:








La vallata scorre veloce fino a Mittersil ove seguiamo per il Thurn pass, più simile ad un'autostrada curvosa che ad un passo montano, ma d'altronde con poco meno di 1300 mt è transitabile anche in inverno.. 
Kitzbuhel non è altro che una veloce sosta benzina mentre noi proseguiamo per Saalfenden am Steinernen meer.
Questo tratto di strada è poco più di un veloce tratto di raccordo tra Kitz e l'inizio del Dientner Sattel prima di arrivare a Bishofshofen.
Il Dientner Sattel assieme al Filzen Sattel che lo precede è una strada montana tenuta in modo eccellente, peccato sia un po trafficata e percorsa anche da mezzi pesanti ma il paesaggio è da mozzare il fiato, l'imponenza dei monti qui spettacolare, il piacere della guida poi è tale che nessuno di noi tre ha pensato di fermarsi per fare una foto.... 


Bishofshofen compare dopo una ripida discesa su un nastro d'asfalto che bacia la parte più scoscesa della vallata.
Cittadina industriale con grosse aziende Bishofshofen verrebbe letteramente divorata via dal nostro passaggio se non fosse che la mia infallibiltà di guida fosse stata colta in fallo ed aiutata dal navigatore di Luca.


Una volta rientrati sulla retta via decido di modificare il nostro percorso, siamo decisamente in orario e Radstadt potrà pure aspettarci ancora qualche ora, Hallstatt( il borgo più bello d'Austria e tra i più belli del mondo, tanto che i cinesi ne stanno costrendo una copia ) ci attende.


Percorriamo velocemente la Lammertal fino al bivio che ci condurrà a Gosau...
qui riceviamo uno dei più bei regali della giornata.
Una strada immersa in un fitto bosco con una serie di curve in contropendenza che nemmeno il più folle dei costruttori avrebbe potuto immaginare così. Semplicemente meravigliosa, il solo filtra tra i rami rendendo tutto maculato.
Luci, ombre ed ancora luci a farci da severi guardiani ammonitori al nostro incedere sempre più veloce. il Paß Gschütt è un passo minore a nemmeno 1000 mt di quota ma in quanto goduria di guida ha avuto pochi rivali in questo viaggio...


L'Hallstatter see appare come al dischiudersi di un sipario teatrale, la natura ha così tanti modi di stupirci, non crederesti possibile che dopo un percorso così intimamente chiuso in mezzo alle montagne ci possa essere un panorama di così ampio respiro...  Semplicemente meraviglioso.


La carrabile corre a diversi mt sul livello del lago e mi chiedo dove sia Hallstatt, sono anni che voglio visitarla ma non ne ho mai avuto la possibilità, stavolta non me la perdo. Piccolo tunnel, le indicazioni danno il borgo dopo una svolta a sinistra... 


Parcheggio Hime e mi viene quasi una risata beffarda. Questo luogo ha qualcosa di magico, è così bello e perfetto da sembrare irreale... 














Ci rifocilliamo con uno dei migliori bratwurst mai mangiati ed un'ottima birretta, ripartiamo per raggiungere Radstadt, percorriamo tutta la sponda sud del lago molto più amichevole della sponda ovest, difatti qui ci sono anche dei campeggi con tanto di spiagge. Ci dirigiamo verso il Kopen pass, altro luogo sorpresa, quando segui le indicazioni hai l'impressione che non ci possa essere un passaggio da quella parte, hai la netta sensazione che andrai a sbattere contro un'invalicabile parete rocciosa invece anche qui gli ingegneri stradali hanno fatto un miracolo, se non fosse che è molto breve ha qualcosa di sorprendente, dalla percentuale della pendenza, molto elevata alle curve, prima strette e poi in un velocissimo sinistra destra  in mezzo ad un bosco meno fitto del Gschütt pass.
Da Pichl in poi la strada si fa di valle e raggiungere Radstadt è uno scherzo.
Anche qui il centro turistico, nonostante sia chiuso possiede la "lavagna magica" tramite la quale verificare la disponibilità degli alberghi ad accogliere tre mototuristi GP per la notte.


Alla fine l'Hotel post sulla piazza principale fa al caso nostro, parcheggio coperto e chiuso per le nostre cavalcature, un'ampia stanza quadrupla ad uso tripla nell'ala nuova dell'albergo ed un'ottima cena, un antipasto di carne, rucola e glassa di aceto balsamico, la zuppa del giorno, dell'ottima carne di maiale con contorno di patate e per chiudere dei meravigliosi Marillenknödel(gnocchi dolci ripieni di albicocche intere e marmellata di albicocche ).


usciamo a bere qualcosa per poi rientrare per farci un bel sonno, anche domani il percorso sarà impegnativo.


Continua...

Alpenstraßen in Österreich 4



Da Wenns a Zell am Ziller

l'ingresso caldo della reception del Piztalerhof non è mai stato così agognato.
Le due camere non sono recentissime ma offrono in una smagliante pulizia tutto quello di cui abbiam bisogno.
Decidiamo per la mezza pensione anche perchè uscire con il tempo da lupi dal quale siam separati solo dalle belle vetrate vista valle sarebbe folle.
La nostra decisione ci darà ragione, anche perchè la cena sarà qualcosa di molto buono, a partire dal buffet libero per gli antipasti e le insalate freschissime e gustosissime, passando per un'onesta zuppetta di verdure, avere un apice con il maiale arrosto con i funghi e patate arrosto( speziate in modo molto peculiare) e finire in un dessert al cucchiaio degno di nota. Il tutto innaffiato dalla sempre ottima birra austriaca.
La nottata passa tranquilla e le previsioni del tempo ci danno ben poche speranze che il tempo, almeno per la mattinata, muti in modo sensibile. Stupidamente non chiediamo subito di poter soggiornare 2 notti invece che una, ad averlo fatto alla sera precedente avremmo avuto la disponibilità delle camere, così invece siamo costretti a riprendere il nostro viaggio, non prima di una succulenta colazione, veramente eccellente per qualità e quantità( in questo il Piztalerhof è decisamente consigliato ).
Riempito lo stomaco di ogni ben di Dio, dolce e salato, domandiamo entro che ora dovremo liberare le camere sperando che la pioggia ed il livore all'esterno ci diano una tregua nelle prossime 2 ore.


la situazione meteo è drammaticamente bagnata...


qui si vede in che condizioni eran le strade

Sono quasi le 11:30 e ormai siam pronti a ripartire, vanno caricati solo i bagagli sulle moto e poi via, sotto una pioggia battente.
La Piztal scorre di nuovo sotto le nostre gomme e l'asfalto raschiato inondato d'acqua mi fa guidare sulle uova con la spiacevole sensazione di non aver controllo sulla direzionalità della moto nonostante l'andatura blanda dettata dalle condizioni meteo.
Siamo di nuovo sulla fondo valle 171 che corre parallela alla E60, l'autostrada che collega Bregenz ad Innsbruck, per nostra fortuna questo bagnatissimo calvario dura poco, fino alla svolta per Ötz sui primi curvoni veloci della Ötztal, peccato per il tempo veramente infame, piove in modo intenso ma non violento, condizioni veramente fastidiose.
Qui Luca prende il comando dello sparuto, e pure un po bagnato, gruppetto. Svoltiamo in direzione Küthaisattel e ho una sorta di deja vu, la valle ancora ampia prende le sembianze di una meravigliosa platea vista da un improvvisato ed ipotetico palcoscenico. Lo spettacolo è grandioso complice le basse nuvole cariche d'umidità e l patina lucida generata dalla pioggia.
La L237 sale con cipiglio sul lato di questa montagna e regala scorci di valle ampi maestosi fin quando non si infila in una stretta gola in un fittissimo bosco. Non riesco a capire se sono io ad essere poco incline alla guida sul bagnato o se è un insieme di fattori che mi fanno perdere il contatto con i miei amici.
Tutto ciò però mi fa apprezzare ancor di più le condizioni estreme in cui mi trovo, l'odore del bosco, di terra, di erba bagnata riempono sempre l'anima di impressioni contrastanti, vorresti poter percorrere questo nastro d'asfalto con un bel sole splendente eppure, sfidare gli elementi in modo così plateale rende questo incedere una sfida d'altri tempi.
Verso la cima il Küthaisattel assume un aspetto inospitale, complice il panorama roccioso ed il meteo decisamente avverso. La calata verso Axam prima e Mutters dopo la percorriamo in modo spedito nonostante tutto. Devo assolutamente tornarci con il meteo stabile. Non è un percorso lungo ma decisamente piacevole.
Da Mutters giungiamo ad Innsbruck e di li il trasferimento sulla ritrovata 171 è una noia mortale sotto la pioggia fino alla svolta per la Zillertal.
Qui finalmente la pioggia comincia a calare per infine smettere al nostro arrivo a Zell am Ziller.
Anche qui l'ottimo servizio dell'ente turistico ci permette di trovare una gasthof decisamente a modo ad un prezzo onesto, il Rosengarten.


panorama dal balcone dell'albergo


simpatico effetto "residuo" della pioggia sul tetto di una VW Passat

Visto che sono appena le 15 e che ha finalmente smesso di piovere decidiamo di farci una doccia e far due passi in questa famosa località turistica del Tirolo.
Piccolo paesino dai connotati tipicamente montani con tanto di lungo fiume molto gradevole.
Ci sediamo al Cafe Conditorei Gredler dove ci rifocilliamo con dolci e cappucini.
Assistiamo anche al ritorno della rediviva pioggia al coperto della terrazza della pasticceria.
Il fuggi fuggi generale dei pedoni ha sempre un non so chè di ridicolo, come se lo scapicollarsi alla ricerca di un posto all'asciutto consentisse di bagnarsi di meno..
Apriamo la serata, una volta passato l'ennesimo ed ultimo scroscio di pioggia, presso il ristorante macelleria della Pension Mühlbacher, che non ci permette di ordinare piatti caldi perchè la cucina era chiusa da 5 minuti.... Alla fine ci rifacciamo dello sgarbo subito senza colpo ferire.
Per loro errore ci fan pagare solo il bere e quindi risparmiamo qualche soldino.
Luca e Mauro, concludono la giornata nella Stübe dell'albergo mentre io, decisamente provato dalla giornata odierna mi infilo in branda ben consapevole che domani ci aspetterà quello spettacolo naturale della Zillertaler Hochalpenstraße.

Continua....

Alpenstraßen in Österreich 3

un po in ritardo aggiungo un capitolo alla saga delle strade d'alta quota....


Da Galtür a Wenns



Sveglia di buon mattino, una colazione tipicamente austriaca ma in questo abbiam visto di meglio in questi anni a zonzo per le Alpi, la preparazione dei bagagli e delle nostre fide cavalcature.
Siamo pronti, l'aria è limpida fresca e frizzante, i  primi turisti sono già in giro per le vie di Galtür mentre noi ci apprestiamo a lasciarla.
Ogni volta che sono qui non riesco a non pensare all'immane tragedia dell'inverno del 1999 quando un accumulo di oltre 4 mt di neve si staccò generando una delle più poderose e devasanti valanghe degli ultimi 20 anni. 31 persone persero la vita ed il paese fu quasi raso a suolo. Impressionante vedere come di tutto quello non ci fosse traccia nemmeno ¾ anni dopo. Ora Galtür e Ischl sono due splendide località sciistiche della valle del Paznaun, che assieme al gruppo del Silvretta ed all'omonima strada sono un paradiso naturale sia estivo che invernale.


Dopo questa piccola digressione riprendo le redini del nostro trio e scendiamo verso valle.
Ho già avuto modo di descrivere questa bella ed ampia vallata che al calare della quota tende a diventare sempre più verdeggiante ed a stringersi in un abbraccio ove le curve si fanno più interessanti. In un certo punto qualche km prima di di Pians vediamo la strada che faremo di li a poco al di la del fiume.
Pur essendo mattino presto alla Handl Tyrol fervono i lavori alla produzione di salumi ed il profumo di affumicato titilla i sensi.


le indicazioni verso Sankt Anton ci riportano a percorrere l' Arlbergstraße prima ed il Flexenpaß dopo per arrivare di nuovo a Warth.




io su un tornante del Flexenpaß


Stamattina il traffico è decisamente più scorrevole e mi ritrovo a far strada sulla Lechtal straße rincorrendo le indicazioni per l'Hantenjoch, un passo secondario che non vedo l'ora di scoprire.
La discesa da Warth è splendida, l'altopiano digrada dolcemente verso la vallata e se prima i velocissimi curvoni dalla carreggiata larghissima e perfetta istigano al deliquere, poi la vallata meno sinuosa ma maestosa muta il motosportivo in un mototurista che gode dello splendido panorama.


Il passaggio dalla 198 alla L266 è talmente “invisibile” che i miei due compagni di viaggio proseguono senza accorgersi dell'indicazione di svolta a destra.
Non sarà la prima volta che i due “distratti” presi da frenesia da curve si “perderanno” lasciando il sottoscritto con la classica espressione da manga giapponese...  


L'approccio all'Hantenjoch è disorientante, da come mi ero documentato mi sarei aspettato qualcosa di diverso invece il primo tratto è molto tortuoso e si disiega molto lentamente con un filo del telefono annodato prima di essere svolto. Il bosco e la natura sembrano voler inghiottire la già ridotta sede stradale ed i tanti mototuristi tedeschi ed austriaci spesso ci fanno da tappo non senza stupidità. Ad onor del vero di cotali stupidi ne abbiam trovati veramente pochi. La carrabile continua a salire stretta e sinuosa verso la cima del passo ai quasi 1900 mt dell' Hantenjoch.






Ci fermiamo per una sosta rinfrescante e per fare due foto al maestoso paesaggio che ora riconosco nelle mie “preparazioni” pre-viaggio.






piccola ospite sulla mia mano...


È la tipica valle morenica tanto che che ha una forma ad “U” quasi perfetta. Un lato della valle è totalmente occupato dai detriti rocciosi che sono controllati da sensori per evitare rovinose frane sulla sede stradale, l'altro da verdeggianti pascoli per le numerose mucche in alpeggio.






I detriti morenici sulla destra..




La discesa verso Imst si da a volte ripidissima a volte dolcemente “appesa” alla montagna per finre di nuovo nel verde più intenso e profondo della Kalfesinerwald. Giunti a d Imst consultiamo la mappa sullo SmartPhone di Luca scoprendo che dovevamo prendere la direzione opposta, che smacco per un navigatore esperto come me.
Mi riprendo subito dopo imboccando la Piztal in direzione Wenns per poi proseguire per Piller e giungere nella Kaunertal, escursione non prevista nell'itinerario ufficiale ma da me fortemente voluta ( grazie Dru ).
La Piztal sarebbe magnifica, o meglio lo è, peccato che in un tratto di strada goduriosissimo abbiano   “grattugiato” l'asfalto, pratica del tutto idiota se non pericolosa per tutti i mezzi di trasporto, il che rende le strade in caso di pioggia delle trappole sovente mortali.
Detto questo il paesaggio è favoloso, montagne verdissime costellate di numerosi paesini da cartolina.
All'altezza di Wenns il bivio che divide la Piztaler straße dalla Piller straße, su quest'ultima si comincia a salire di quota in modo ben più deciso ma siccome l'ora si è già fatta critica decidiamo per una sosta pranzo in una piccola gasthof appena entrati nell'abitato.


Ordiniamo, per cominciare, tre Stiegl ( l'ottima birra salisburghese ) e poi tre bratwürst  con pane e rafano fresco macinato, una delizia. Alla fine della nostra sosta prandiale scopriamo che in nonnetto che la gestisce non è poi tanto rincitrullito come voleva farci credere, complice la l'idioma germanico fa finta di non capire che ci deve cambiare i 5 euro di resto e li voleva per se come mancia, furbastro.




la pausa pappa... 


Riprendiamo la nostra salita per i tornanti stretti e tortuosi della Piller, una strada che ha qualcosa di ancestrale e storico per come la natura ha permesso all'uomo di “scolpirla”. Il Gachen Blik miete sempre la mia anima, un belvedere così unico sulla valle dell'Inn ha qualcosa che smuove dentro, non ti lascia mai indifferente. Complice il sole l'Inn li sotto sembra un nastro di metallo lucente che serpeggia in mezzo alla valle, profonda tra i monti che la proteggono da molto vicino.




Direzione Fließ, pochi km ancora e siamo sulla strada di scorrimento veloce che ci accompagnerà fino a Prutz, dove la Kaunertaler straße ci regalerà altre emozioni.
Di ben altro calibro le emozioni che mi danno gli sguardi corrucciati dei due poliziotti austriaci, vero è che ero in sorpasso su una colonna di auto semi ferme, però non stavo facendo manovre azzardate.
La Kaunertal è una riserva naturale dove è possibile attraversare tutti gli ambienti montani dal bosco di latifoglie alla montagna di tipo glaciale( qui d'inverno si scia sul ghiacciaio che porta ai 3108 mt del Karlsjoch ).
La strada è a pagamento come molte altre in Austria ma gli 11 euro sono spesi alla grande sia per il materiale che ti viene consegnato al casello d'ingresso, sia per lo spettacolo naturale incredibile.
In principio il nastro d'asfalto segue il punto più depresso della valle ed essendo la stessa quasi del tutto rettilinea non ci sono moltissime curve da affrontare con piglio sportivo, però va detto che lo spettacolo naturale è immenso.






Il primo gradino naturale lo si supera con la diga che crea il Gepatsch Stausee, un lungo e stretto lago glaciale che poi la strada costeggia serpeggiando fino al torrente che lo alimenta.
Qui si è al di sotto di un vero e proprio arco alpino che abbraccia la vista a più di 300°.






Mi sono chiesto dove ci avrebbe portato ora la carrabile, sempre di ottima qualità con punti panoramici degnamente segnalati. Il primo tratto della salita non vede praticamente rettilinei e la vegetazione comincia ad essere mista di conifere ed arbusti con scorci sulla vallata da mozzare il fiato.






Poi un primo altipiano morenico, dove loro, le vere regine delle alpi ruminano sovrane e curiose al nostro ed altrui passaggio.






Successivamente anche l'erba lascia il passo alla nuda roccia ed infine, nonostante sia agosto arriviamo ai 2750 mt del piazzale degli impianti di risalita al ghiacciaio dove le nevi perenni sono ancora presenti.






Dopo una breve pausa a leggere le spiegazioni sul come si vorrebbe preservare il ghiacciaio ai posteri, riprendiamo a scendere e decidiamo di farlo a motore spento per godere dei rumori della natura e della montagna.






Giunti al lago una sosta per dissetarci è d'obbligo e qui incontriamo una serie di famiglie con tanti bambini chiassosi..  pensando a voce alta esclamo: “ questi qui sono sicuramente ragazzini italiani, solo noi siamo capaci di tanto baccano..”
ed in effetti una delle mamme li vicino mi conferma la cosa, dopo una simpatica e piacevole chiacchierata  ci spariamo una birretta( Luca ), un Radler ( io ) ed una mineralwasser ( Mauro ).
A questo punto l'orizzonte del cielo si fa minaccioso e suggerisco di ripartire al più presto per arrivare in Öztal, dove avevo programmato di dormire.






Stavolta per velocizzare il rientro e per non incontrare di nuovo la Polizei facciamo la Kaunerstraße che ci riporterà al Gachen Blick prima e a Wenns dopo. La Kaunerstraße è decisamente ostica, molto stretta, poco più di un sentiero asfaltata in modo approssimativo in alcuni punti e percorsa da numerosi mezzi agricoli che lasciano sulla sede stradale brecciolino e sporcizia varia.
Certo che osservare la valle dell'Inn da un altro privilegiatissimo punto d'osservazione non ha prezzo, intanto comincia a piovere....
cerchiamo di velocizzare le operazioni ma giunti a Wenns la pioggia si fa decisamente intensa.
Arriviamo ad Artz e li cerchiamo una sistemazione per la notte che nel frattempo si avvicina complice una sosta benzina. Ad Artz purtroppo non ci sono alberghi liberi e quindi risaliamo sino a Wenns dove, dopo aver consultato il sempre valido servizio turistico austriaco, veniamo messi in contatto con una possibile sistemazione.






Panorama di Wenns dall'albergo...


Alla fine nemmeno loro avranno posto ma fortunatamente al Pitztaler Hof hanno due camere per la notte.


continua...

domenica 4 marzo 2012

Incomprensioni

Sarebbe bello essere capaci di lasciar che le cose accadano, che ci scivolino addosso infischiandocene delle conseguenze ma il più delle volte non ne siamo poi così avvezzi.
Credo che le aspettative, proprie verso gli altri e degli altri verso di noi, siano il più delle volte causa di incomprensioni, nella migliore delle ipotesi e di bruschi risvegli in altre.
Purtroppo sembro nutrirmi di aspettative e negli ultimi tempi mi sta capitando una partita avariata che mi riporta alla realtà suon di ceffoni subiti con guanti chiodati. 
Le persone non sono mai quello che vorremmo fossero o meglio, si avvicinano a quello che vorremmo per poi deluderci immancabilmente. Solo in rari casi capita che qualcuno riesca ad essere quasi sempre sulla propria lunghezza d'onda, un'ancora di salvezza alle convinzioni, un'isola felice dove confrontarsi senza sentirsi inadeguati.
Ci sono persone che fanno della sincerità e della schiettezza le loro armi vincenti, è il loro parere ed il loro giudizio, sempre obbiettivo, che cerchiamo in determinate situazioni, sapendo che se abbiamo sbagliato loro lo diranno in modo diretto senza troppi giri di parole.
Persone che invece sono fin eccessivamente pudiche nell'esprimere quel che pensano ma è quando scopri che hanno compreso il fulcro del problema cercando di indicarti la direzione che le apprezzi appieno.
Persone che invece hanno nella testardaggine il loro limite e la loro forza, la loro mancanza di obbiettività a volte è foriera di allontanamenti, già vissuti sulla propria pelle in passato, che non fanno altro che minare una forte e duratura amicizia per delle sciocchezze. 
Persone con cui hai avuto la sensazione di aver trovato immediatamente una sintonia speciale che si tramutano in persone poco attente ai dettagli e poco inclini alla sensibilità, tanto vicine quando hanno bisogno ma tanto lontane nel momento del proprio bisogno.
Poi ci sono quelle persone che si ha l'impressione che impattino meno a livello emotivo nella propria vita ma che con la loro amicizia riescono a farci vedere i diversi aspetti di una situazione che per la disillusione del momento non riusciamo a vedere che da un solo lato della medaglia.
L'orgoglio è il secondo grande accusato in questo personale processo a stati d'animo e sensazioni.
Spesso quando si discute con qualcuno ci si lascia alle spalle una situazione di stallo che ci fa allontanare dalle persone.
L'orgoglio ci fa pensare: "Perchè dovrei essere io a fare il primo passo, non sono stato io ad insultare e ferire!".
Il tentativo andrebbe sempre fatto, per il beneficio del dubbio o quanto meno per dare la possibilità all'interlocutore di dire la sua, di farlo render conto di un eventuale torto fatto o semplicemente per arrivare alla conclusione di non essere stati capiti sin dall'inizio, di aver sopravvalutato le sue capacità di comprensione ed empatia e di arrivare così all'allontanamento definitivo. Qui di nuovo l'aspettativa rende irritante la percezione di aver spesso dato senza aver ricevuto nemmeno del calore umano. Esser sempre stati presi per il cretino di turno che aveva fiducia, si insinua lentamente tra le pieghe del proprio cervello. Certe manifestazioni di stima vengono lentamente metabolizzate come un banale e nemmeno troppo fantasioso specchietto per allodole che non si aveva la voglia di vedere.
Alla fine nel mio personalissimo caso continuo a ripensare a lungo alla cosa, spesso con una sensazione di profondo malessere, mentre per gli altri il più delle volte il discorso è già stato tumulato sotto la lapide dei discorsi chiusi.
Mi piacerebbe sbagliarmi e solo il tempo mi dirà se sarà così.

venerdì 20 gennaio 2012

Alpenstraßen in Österreich 2


Dal Flexenpass al Silvretta.

Il primo tratto in leggera salita ci porta ad un balcone naturale, con tanto di parcheggio annesso sulla valle sottostante, l'asfalto ha grana piuttosto grossa e non un buon grip.
Passiamo rapidi senza far foto( quelle che vedete le abbiam scattate il giorno seguente ma avrò di che raccontarne più in la ) e le gallerie "opercolate" lasciano la possibilità allo sguardo di spaziare su panorami mozzafiato. Il passo in se è a poco meno di 1800 mt, e e lo si attraversa appena dopo l'ultima galleria per arrivare in un'ampia vallata morenica dove Zürs giace solitaria.
Lo snaturamento di questa località è palese, grossi alberghi pluristellati presidiano i loci più prossimi agli impianti di risalita e immagino questo posto debitamente innevato e affolato.
Questa immagine stride fortemente con la scarsità di persone presenti in un weekend di metà agosto.
Da Zürs arrivare a Lech è un tiro di schioppo rapidissimo, una veloce e sinuosa statale, da percorrere per lo più in due lunghe ma luminose gallerie (grazie ad aperture sul lato sinistro ) che affiancano un ruscello montano. Lech a differenza di Zürs è un vero e proprio borgo con caratteristiche baite, tutto appare perfetto e curatissimo, non per altro è una delle località più esclusive per lo sci invernale.
Proseguiamo sulla strada statale che costeggia una profonda gola e qui la sede stradale si fa stretta a tortuosissima, dipanandosi in mezzo a foreste di abeti, purtroppo il fine settimana di ferragosto ci fa trovare un po di traffico da turisti anche qui e l'orografia ed la tracciatura della sede stradale non aiutano di certo nel sorpasso.
Giungiamo a Warth piccolo borgo del Bregenzwald e piccola comunità Walser di origine elvetica, a costo di sembrar ripetitivo anche in questo luogo la posizione naturale per chi ha scelto di insediarsi qui è stupefacente, una vista a 360 gradi sui monti circostanti.
TomTomDru prosegue imperterrita ed ad un incrocio a T con vista mozzafiato( stavo per fare un lungo per quanto imbambolato dal panorama  ) gira a sinistra direzione Hochtannbergpass.
Ricominciamo a salire molto dolcemente dai 1440 mt di Warth ed in pochi scorrevolissimi km giungiamo sul passo, che coincide con una grande radura con laghetto annesso e grossa funivia.
La Bregenzerwaldstraße comincia la sua fase discendente infilandosi di nuovo nel bosco e 2 primi tornanti dimostrano di che pasta sarà fatto l'avvicinamento al Faschinajoch.
Qui tutto si restringe e complice un cielo azzurro ma con una leggera patina di umidità gli alberi appaiono come se  avessero dei contorni sfocati e la luce del sole crea lame lucenti da dietro i monti.
Appena superata Neßlegg un primo gran tornante non fa che da gustoso preludio a quello che natura e uomo a volte riescono a creare.
Schröcken appare ben sotto di noi che arriviamo apparentemente sul nulla, invece c'è un viadotto-tornante che inquadra uno scorcio che a parole non riesco a descrivere.


Purtroppo essendo in ritardo sulla tabella di marcia( alcuni di noi sarebbero rientrati in Italia ) abbiam  proseguito a malincuore l'avvicinamento ad Au. A poco  poco i grossi gradoni naturali che dal passo ci separavano dal piatto altopiano di Au vengono superati e di concerto anche il bosco fitto lascia spazio ad ampi pascoli e terreni coltivati.
La graziosa Au viene attraversata in un battibaleno e la salita verso il Faschinajoch può serpeggiare, che sfiga nemmeno un rettilineo, verso i 15oo scarsi del passo che superiamo brillantemente per poi fare una sosta che dire panoramica è poco..









Curve, esse, tornanti, c'è da avere i giramenti di capo in questa nascosta regione del Vorarlberg, ed il gruppetto composto dai "temerari" ( Dru, Axa e Albi ) che si sono aggiunti agli "ufficiali" ( me medesimo, Luca e Mauro ) procede lungo sentieri che son diventati strade a tratti approssimativi in quanto a manto stradale ma di un gusto nella guida sapido e dal sapore aromatico degli aghi di pino, un non so che di selvaggio.
Nüziders, assieme a Bludenz, è solo una tappa di noiosa pianura prima di quel capolavoro denominato Silvretta Hochalpenstraße, capolavoro ingegneristico che sembra disegnato apposta per far godere il motociclista, qui c'è tutto quello che puoi desiderare in una strada alpina, dallo strettissimo susseguirsi di curve e tornanti ad allunghi da oltre 200 orari(potenziali, si è sempre su una strada aperta al traffico... io l'ho fatta ai XXX però [vietato ai minori ]


Io e la Dru


da sinistra Mauro, Andrea(AXA), la Dru, il pirla(io) ed Albi.
In Accosciata da corsa da autoscatto Luca


Silvretta Stausee con il gruppo del Piz Buin


la discesa ( mmmmmm non dire la velocità a cui l'hai fatta  :-P ) verso Galtür

Dal lago in cima alla sella del Silvretta scendiamo giù in picchiata, ormai è tardo pomeriggio ed i "temerari" dovranno ancora farsi innumerevoli km per rientrare in Trentino, gli "ufficiali" invece scopriranno come sono organizzati alla grande gli austriaci per la ricerca di un alloggio.
Ci fermiamo per un corroborante caffè con annesso gelatone nel centro di Galtür e poco dopo la Dru ci mostra com'è facile la prassi "ricerca del giaciglio per la notte".
un tabellone luminoso con tutte le possibilità di alloggio dal semplice Garni all'hotel ***** con tanto di telefono( gratuito ) per contattare l'albergatore. Per la modica cifra di 25 euro a testa per pernotto e colazione con garage al chiuso per le moto dormiamo al garni Dorfplatz.
Salutiamo i "temerari" che rientreranno a tarda sera in Italia mentre noi ci prepariamo a mettere le nostre moto del garage ed ad andare a farci una doccia ristoratrice.
Un solo e semplicissimo attraversamento pedonale ci separa dal Gasthof dove abbiamo consumato il nostro momento di sosta.
Alla sera decidiamo di tornare a mangiare li e mai scelta fu più azzeccata per circa 12 euro a testa mangiamo un menù compreso di zuppa, piatto principale e dolce a cui aggiungere l'ottima ed economica birra della Brauerei Fohrenburg di Bludenz.


uno scatto artistico di Mauro dal balcone del nostro Garni


i tre "Ufficiali" con le loro fide cavalcature... il mattino seguente prima della ripartenza.

Continua.....

Ad onor di cronaca gli scatti di questo primo giorno sono di Luca e Mauro, ho fatto un piccolo mix perchè di miei non ne avevo. ;-)