venerdì 20 gennaio 2012

Alpenstraßen in Österreich 2


Dal Flexenpass al Silvretta.

Il primo tratto in leggera salita ci porta ad un balcone naturale, con tanto di parcheggio annesso sulla valle sottostante, l'asfalto ha grana piuttosto grossa e non un buon grip.
Passiamo rapidi senza far foto( quelle che vedete le abbiam scattate il giorno seguente ma avrò di che raccontarne più in la ) e le gallerie "opercolate" lasciano la possibilità allo sguardo di spaziare su panorami mozzafiato. Il passo in se è a poco meno di 1800 mt, e e lo si attraversa appena dopo l'ultima galleria per arrivare in un'ampia vallata morenica dove Zürs giace solitaria.
Lo snaturamento di questa località è palese, grossi alberghi pluristellati presidiano i loci più prossimi agli impianti di risalita e immagino questo posto debitamente innevato e affolato.
Questa immagine stride fortemente con la scarsità di persone presenti in un weekend di metà agosto.
Da Zürs arrivare a Lech è un tiro di schioppo rapidissimo, una veloce e sinuosa statale, da percorrere per lo più in due lunghe ma luminose gallerie (grazie ad aperture sul lato sinistro ) che affiancano un ruscello montano. Lech a differenza di Zürs è un vero e proprio borgo con caratteristiche baite, tutto appare perfetto e curatissimo, non per altro è una delle località più esclusive per lo sci invernale.
Proseguiamo sulla strada statale che costeggia una profonda gola e qui la sede stradale si fa stretta a tortuosissima, dipanandosi in mezzo a foreste di abeti, purtroppo il fine settimana di ferragosto ci fa trovare un po di traffico da turisti anche qui e l'orografia ed la tracciatura della sede stradale non aiutano di certo nel sorpasso.
Giungiamo a Warth piccolo borgo del Bregenzwald e piccola comunità Walser di origine elvetica, a costo di sembrar ripetitivo anche in questo luogo la posizione naturale per chi ha scelto di insediarsi qui è stupefacente, una vista a 360 gradi sui monti circostanti.
TomTomDru prosegue imperterrita ed ad un incrocio a T con vista mozzafiato( stavo per fare un lungo per quanto imbambolato dal panorama  ) gira a sinistra direzione Hochtannbergpass.
Ricominciamo a salire molto dolcemente dai 1440 mt di Warth ed in pochi scorrevolissimi km giungiamo sul passo, che coincide con una grande radura con laghetto annesso e grossa funivia.
La Bregenzerwaldstraße comincia la sua fase discendente infilandosi di nuovo nel bosco e 2 primi tornanti dimostrano di che pasta sarà fatto l'avvicinamento al Faschinajoch.
Qui tutto si restringe e complice un cielo azzurro ma con una leggera patina di umidità gli alberi appaiono come se  avessero dei contorni sfocati e la luce del sole crea lame lucenti da dietro i monti.
Appena superata Neßlegg un primo gran tornante non fa che da gustoso preludio a quello che natura e uomo a volte riescono a creare.
Schröcken appare ben sotto di noi che arriviamo apparentemente sul nulla, invece c'è un viadotto-tornante che inquadra uno scorcio che a parole non riesco a descrivere.


Purtroppo essendo in ritardo sulla tabella di marcia( alcuni di noi sarebbero rientrati in Italia ) abbiam  proseguito a malincuore l'avvicinamento ad Au. A poco  poco i grossi gradoni naturali che dal passo ci separavano dal piatto altopiano di Au vengono superati e di concerto anche il bosco fitto lascia spazio ad ampi pascoli e terreni coltivati.
La graziosa Au viene attraversata in un battibaleno e la salita verso il Faschinajoch può serpeggiare, che sfiga nemmeno un rettilineo, verso i 15oo scarsi del passo che superiamo brillantemente per poi fare una sosta che dire panoramica è poco..









Curve, esse, tornanti, c'è da avere i giramenti di capo in questa nascosta regione del Vorarlberg, ed il gruppetto composto dai "temerari" ( Dru, Axa e Albi ) che si sono aggiunti agli "ufficiali" ( me medesimo, Luca e Mauro ) procede lungo sentieri che son diventati strade a tratti approssimativi in quanto a manto stradale ma di un gusto nella guida sapido e dal sapore aromatico degli aghi di pino, un non so che di selvaggio.
Nüziders, assieme a Bludenz, è solo una tappa di noiosa pianura prima di quel capolavoro denominato Silvretta Hochalpenstraße, capolavoro ingegneristico che sembra disegnato apposta per far godere il motociclista, qui c'è tutto quello che puoi desiderare in una strada alpina, dallo strettissimo susseguirsi di curve e tornanti ad allunghi da oltre 200 orari(potenziali, si è sempre su una strada aperta al traffico... io l'ho fatta ai XXX però [vietato ai minori ]


Io e la Dru


da sinistra Mauro, Andrea(AXA), la Dru, il pirla(io) ed Albi.
In Accosciata da corsa da autoscatto Luca


Silvretta Stausee con il gruppo del Piz Buin


la discesa ( mmmmmm non dire la velocità a cui l'hai fatta  :-P ) verso Galtür

Dal lago in cima alla sella del Silvretta scendiamo giù in picchiata, ormai è tardo pomeriggio ed i "temerari" dovranno ancora farsi innumerevoli km per rientrare in Trentino, gli "ufficiali" invece scopriranno come sono organizzati alla grande gli austriaci per la ricerca di un alloggio.
Ci fermiamo per un corroborante caffè con annesso gelatone nel centro di Galtür e poco dopo la Dru ci mostra com'è facile la prassi "ricerca del giaciglio per la notte".
un tabellone luminoso con tutte le possibilità di alloggio dal semplice Garni all'hotel ***** con tanto di telefono( gratuito ) per contattare l'albergatore. Per la modica cifra di 25 euro a testa per pernotto e colazione con garage al chiuso per le moto dormiamo al garni Dorfplatz.
Salutiamo i "temerari" che rientreranno a tarda sera in Italia mentre noi ci prepariamo a mettere le nostre moto del garage ed ad andare a farci una doccia ristoratrice.
Un solo e semplicissimo attraversamento pedonale ci separa dal Gasthof dove abbiamo consumato il nostro momento di sosta.
Alla sera decidiamo di tornare a mangiare li e mai scelta fu più azzeccata per circa 12 euro a testa mangiamo un menù compreso di zuppa, piatto principale e dolce a cui aggiungere l'ottima ed economica birra della Brauerei Fohrenburg di Bludenz.


uno scatto artistico di Mauro dal balcone del nostro Garni


i tre "Ufficiali" con le loro fide cavalcature... il mattino seguente prima della ripartenza.

Continua.....

Ad onor di cronaca gli scatti di questo primo giorno sono di Luca e Mauro, ho fatto un piccolo mix perchè di miei non ne avevo. ;-)

Alpenstraßen in Österreich 1


Anno avaro di ponti naturali, questo ha reso decisamente complicate le mie elucubrazioni itineranti sulle amate Alpi.
La pianificazione sommaria dei percorsi già stimola la salivazione del motosportciclante incallito.
Saranno approssimativamente tra i 2500 ed i 3000 km da compiere in una settimana scarsa.
Saremo, dopo defezioni importanti, solo tre Kawasaki: una Kawalletta in la con gli anni ma sempre con molto appeal e due signorine con qualche anno di differenza e con cm cubici a dividerle una Ninjona 2008 ed una Ninjetta 2011.
Insoma le nostre Signore si chiamano (rigorosamente in ordine alfabetico):
Hime,
Jona 2,
e Motovelocebianca.



Mauro arriva di venerdì sera in modo da essere pronti alla partenza al sabato mattina del weekend prima di ferragosto.
Luca ci raggiungerò a Zernez ai piedi del Ofenpass.
Il primo giorno avremo la compagnia di diversi amici trentini tra cui la Dru, Albi, Axa, Giuly e Zenith.
Per fortuna Agosto ha deciso di graziarci regalandoci una temperatura gradevolissima ed il trasferimento fino a Chiavenna per una gustosa prima colazione avviene in men che non si dica.
Esordisco con un "Fico, siamo in perfetto orario, anzi anche in anticipo..."
Devo assolutamente imparare a star zitto, ho la capacita intrinseca di tirarmi le sfighe addosso per troppa sicurezza che nemmeno uno jettatore riuscirebbe a fare..
La mia borsa da codone è un po lenta e decido di dare della tensione in più ad i tiranti, peccato che il tutto lo faccia a maniche corte con lo scarico rovente dei 140 km appena percorsi.
Leggero sfrigolio ed odore di pollo bruciato sono il preludio ad un intenso dolore.
Cominciamo bene, tutto il bonus accumulato viene perso inesorabilmente nell'acquisto di pomata contro le ustioni e bende elastiche autoaggrappanti.
Insomma il Maloja e tutta la piana di Samedan scorrono veloci a causa del nostro ritardo accumulato.
Arriviamo a Zernez in ritardo di circa mezz'ora e Luca, la Dru, Albi e gli altri sono li ad attenderci.



Rapidi saluti e via verso Martina, 50 km abbondanti di una strada piuttosto veloce ma a tratti infida con un panorama spettacolare, onestamente mi sono dovuto trattenere dal girare a sinistra a Susch, il richiamo del Fluela è insistente come la propria coscienza oscura, tentatore e maliardo. La voglia di vedere posti nuovi e dove non tornavo da anni vincono la sfida.
Lui sua altezza il Fluela sarà percorso altre innumerevoli volte quest'anno, in fondo è solo un arrivederci no!?
Scuol, capoluogo della bassa Engadina appare come su una terrazza esposta al sole di Sud est, posizione invidiabile, un palcoscenico privilegiato sulla gola creata nei millenni dall' Inn, quell' Inn che da il nome ad una località poco nota nelle Alpi, tale Innsbruck.
Il confine di stato tra Svizzera ed Austria appare come in una stretta gola nel quale un bivio porta a Nauders e da li al Resia mentre l'altra si insinua nella bassa vallata dell'Inn giungendo a Schalckl.
Noi optiamo per la "variante alta" le curve ed i tornanti di quella che amichevolmente chiamiamo "La Martina" son troppo gustosi.
Nauders è anche lei su un altopiano privilegiato in cima al Resia, noi imbocchiamo la ripida discesa verso Kajetansbrücke dove superato il ponte sull'Inn ci fermiamo presso un Imbiss dotato di ottimi e abbondanti panini. Peccato la presenza delle odiatissime vespe a disturbare il nostro pasto.
La fondo valle fino a Landeck è a tratti molto trafficata ma superiamo ostacoli a raffica e stavolta la TomTomDru ci fa strada verso il Vorarlberg e Sankt Anton.
Il Flexenpass ci attende così come una tra le località più glamour di tutto il Vorarlberg, Lech.
Da Pians, dove il profumo inebriante dei salumi affumicati della Handl Tyrol solletica le narici, la strada statale nonostante sia una fondovalle è veramente bella, molto varia dal profilo altimetrico da toboga che farebbe invidia ad un parco divertimenti.
Su e giù a volte in modo così repentino ed anche in piena piega in curva, nonostante le velocità tutto sommato lecite, i piacevoli alleggerimenti dello sterzo danno l'illusione di andar molto più forte.
Maestosa la natura dei lander più occidentali d'Austria, veramente ostica per l'uomo che ha comunque avuto il piglio per adattarla e non piegarla alle proprie esigenze.
Superato il primo "gradino" geologico un altro altopiano ci accoglie molle e dolce tra monti aspri dalle cime scoscese.



Sankt Anton è l'ultimo baluardo di questo mite paesaggio ricco di covoni di fieno, stalle e mucche al pascolo.
Sankt Christoph è luogo di confine, qui termina il Tirolo e comincia il Vorarlberg e da qui a poco il Flexenpass con le sue curve coperte, opera titanica e pericolosa per la friabilità di questi monti.



In antichità nonostante l'altezza non proprio elevatissima veniva chiuso in inverno per il pericolo di frane e slavine. Poi si decise di ricoprire la sede stradale con una galleria porticata in modo che potesse essere percorribile tutto l'anno.



Zürs e la fascinosa Lech erano piccoli borghi alpini che vivevano dell'allevamento del bestiame ma il progresso e le splendide montagne hanno fatto di questo posto un comprensorio sciistico di primo piano.

Continua....