venerdì 20 gennaio 2012

Alpenstraßen in Österreich 1


Anno avaro di ponti naturali, questo ha reso decisamente complicate le mie elucubrazioni itineranti sulle amate Alpi.
La pianificazione sommaria dei percorsi già stimola la salivazione del motosportciclante incallito.
Saranno approssimativamente tra i 2500 ed i 3000 km da compiere in una settimana scarsa.
Saremo, dopo defezioni importanti, solo tre Kawasaki: una Kawalletta in la con gli anni ma sempre con molto appeal e due signorine con qualche anno di differenza e con cm cubici a dividerle una Ninjona 2008 ed una Ninjetta 2011.
Insoma le nostre Signore si chiamano (rigorosamente in ordine alfabetico):
Hime,
Jona 2,
e Motovelocebianca.



Mauro arriva di venerdì sera in modo da essere pronti alla partenza al sabato mattina del weekend prima di ferragosto.
Luca ci raggiungerò a Zernez ai piedi del Ofenpass.
Il primo giorno avremo la compagnia di diversi amici trentini tra cui la Dru, Albi, Axa, Giuly e Zenith.
Per fortuna Agosto ha deciso di graziarci regalandoci una temperatura gradevolissima ed il trasferimento fino a Chiavenna per una gustosa prima colazione avviene in men che non si dica.
Esordisco con un "Fico, siamo in perfetto orario, anzi anche in anticipo..."
Devo assolutamente imparare a star zitto, ho la capacita intrinseca di tirarmi le sfighe addosso per troppa sicurezza che nemmeno uno jettatore riuscirebbe a fare..
La mia borsa da codone è un po lenta e decido di dare della tensione in più ad i tiranti, peccato che il tutto lo faccia a maniche corte con lo scarico rovente dei 140 km appena percorsi.
Leggero sfrigolio ed odore di pollo bruciato sono il preludio ad un intenso dolore.
Cominciamo bene, tutto il bonus accumulato viene perso inesorabilmente nell'acquisto di pomata contro le ustioni e bende elastiche autoaggrappanti.
Insomma il Maloja e tutta la piana di Samedan scorrono veloci a causa del nostro ritardo accumulato.
Arriviamo a Zernez in ritardo di circa mezz'ora e Luca, la Dru, Albi e gli altri sono li ad attenderci.



Rapidi saluti e via verso Martina, 50 km abbondanti di una strada piuttosto veloce ma a tratti infida con un panorama spettacolare, onestamente mi sono dovuto trattenere dal girare a sinistra a Susch, il richiamo del Fluela è insistente come la propria coscienza oscura, tentatore e maliardo. La voglia di vedere posti nuovi e dove non tornavo da anni vincono la sfida.
Lui sua altezza il Fluela sarà percorso altre innumerevoli volte quest'anno, in fondo è solo un arrivederci no!?
Scuol, capoluogo della bassa Engadina appare come su una terrazza esposta al sole di Sud est, posizione invidiabile, un palcoscenico privilegiato sulla gola creata nei millenni dall' Inn, quell' Inn che da il nome ad una località poco nota nelle Alpi, tale Innsbruck.
Il confine di stato tra Svizzera ed Austria appare come in una stretta gola nel quale un bivio porta a Nauders e da li al Resia mentre l'altra si insinua nella bassa vallata dell'Inn giungendo a Schalckl.
Noi optiamo per la "variante alta" le curve ed i tornanti di quella che amichevolmente chiamiamo "La Martina" son troppo gustosi.
Nauders è anche lei su un altopiano privilegiato in cima al Resia, noi imbocchiamo la ripida discesa verso Kajetansbrücke dove superato il ponte sull'Inn ci fermiamo presso un Imbiss dotato di ottimi e abbondanti panini. Peccato la presenza delle odiatissime vespe a disturbare il nostro pasto.
La fondo valle fino a Landeck è a tratti molto trafficata ma superiamo ostacoli a raffica e stavolta la TomTomDru ci fa strada verso il Vorarlberg e Sankt Anton.
Il Flexenpass ci attende così come una tra le località più glamour di tutto il Vorarlberg, Lech.
Da Pians, dove il profumo inebriante dei salumi affumicati della Handl Tyrol solletica le narici, la strada statale nonostante sia una fondovalle è veramente bella, molto varia dal profilo altimetrico da toboga che farebbe invidia ad un parco divertimenti.
Su e giù a volte in modo così repentino ed anche in piena piega in curva, nonostante le velocità tutto sommato lecite, i piacevoli alleggerimenti dello sterzo danno l'illusione di andar molto più forte.
Maestosa la natura dei lander più occidentali d'Austria, veramente ostica per l'uomo che ha comunque avuto il piglio per adattarla e non piegarla alle proprie esigenze.
Superato il primo "gradino" geologico un altro altopiano ci accoglie molle e dolce tra monti aspri dalle cime scoscese.



Sankt Anton è l'ultimo baluardo di questo mite paesaggio ricco di covoni di fieno, stalle e mucche al pascolo.
Sankt Christoph è luogo di confine, qui termina il Tirolo e comincia il Vorarlberg e da qui a poco il Flexenpass con le sue curve coperte, opera titanica e pericolosa per la friabilità di questi monti.



In antichità nonostante l'altezza non proprio elevatissima veniva chiuso in inverno per il pericolo di frane e slavine. Poi si decise di ricoprire la sede stradale con una galleria porticata in modo che potesse essere percorribile tutto l'anno.



Zürs e la fascinosa Lech erano piccoli borghi alpini che vivevano dell'allevamento del bestiame ma il progresso e le splendide montagne hanno fatto di questo posto un comprensorio sciistico di primo piano.

Continua....

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