martedì 16 febbraio 2010

Zsuzsa ès Macska

Una sera di gennaio, freddo intenso, fitta nevicata.
Sono invitato a casa di miei due cari amici, se non nevicasse tanto probabilmente eviterei di prendere la macchina.
Eppure Budapest sotto la neve assume una connotazione particolare, diventa tutto più silenzioso, più romantico, più etereo.
La piccola Panda presa a noleggio pattina, svolta a destra poi a sinistra e poi ancora, in uno zig zag tra sensi unici ma alla fine giungiamo nella Prielle Kornélia utca.
Zsuzsa e Macska ci aspettano, parcheggiamo e saliamo al terzo piano di un moderno ma bel palazzo costruito da poco.

La casa dei ragazzi è accogliente, calda, ospitale.
Con loro ci si sente sempre a casa, come in famiglia. In ogni angolo sono presenti oggetti che riportano nei luoghi in giro per il mondo che loro hanno girato. Nepal, Perù, Bolivia, Indonesia, Thailandia e potrei andare avanti ancora.
Tutto però trova una sua dimensione, un suo posto d'elezione nell'apparente casualità della disposizione scelta dai padroni di casa. Era molto tempo che non ci vedevamo, io ero a Budapest quando loro erano in giro per il mondo, per assurdo una delle ultime volte che siamo stati assieme per più tempo è stato qui a Milano.
Tutto questo non fa che acuire il piacere di stare assieme, di parlare dei più svariati argomenti tra cui anche il loro recente matrimonio. La presenza di mia mamma inoltre non è assolutamente un limite come potrebbe essere per tanti gruppi di amici, lei è capace di integrarsi alla perfezione con noi, tra l'altro conosce Zsuzsa da quando era una bimba, non per nulla è la figlia dei vicini di casa di mia nonna a Budapest.
Lui il suo moroso, ok adesso è suo marito, ma per me rimangono comunque una coppia di amici di quelli preziosi perchè nonostante ci si veda poco è sempre come essersi lasciati da pochi minuti.
Mi accomodo sul divano a parlare di moto con Macska, mamma chiacchiera con Zsu mentre lei prepara la cena.
Una cena frugale, con deigli ottimi toast superfarciti e dell'insalata con uno squisito condimento con miele ed aglio( ok detto così per gli italici gusti sembra una schifezza, ma garantisco che una volta provata ha dell'insolitamente gustoso ).
Frugale la cena, ma la convivialità con cui l'abbiamo consumata non sarebbe paragonabile al miglior ristorante stellato del mondo. La fortuna di conoscere le persone giuste che ti fanno sentire parte di qualcosa invece di farti sentire un ospite.
Poi le foto del matrimonio, la felicità di parenti, la loro, Zsu in un favoloso abito bianco avorio, lui in camicia bianca e pantaloni neri, fiero di non aver mai messo una giacca in vita sua.
Io ho appena toccato l'ottimo vino che abbiam bevuto (maledetti antibiotici), l'allegria tuttavia cresce con il passare del tempo anche per me.
Quasi a fine serata ci raggiunge anche un loro amico, 30 secondi ed è come conoscersi da sempre anche con lui, la convivialità della serata contina...

Con loro è sempre, sempre così...

Amici lontani, cuori vicini.


4 commenti:

  1. Csak korvonalakban ertem amit irsz, de azt latom, hogy sikerult megtalalnod a legjobb kepet rolunk :)
    Amici lontani, cuori vicini - ezt viszont ertem, es nagyon tetszik. Te talaltad ki, vagy van ilyen olasz kozmondas?
    puszi,
    Zsu

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  2. belőlem jót ki, mikor rátok gondolok
    :)
    meg igerem hogy le fogom fordítani

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  3. Scrivi intensamente, quanto scriverei io parlando della Toscana..

    Qua mi sa che è proprio la nostalgia della tua terra ad avanzare..

    ;)

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  4. e prossimamente lo tradurrò in ungherese, Zsuzsaha voluto leggerlo ugualmente, sta studiando italiano, ed ha quasi capito tutto.

    la nostalgia è una grande ed opprimente mano che mi stritola il cuore ogni volta che ci penso... ;)

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