martedì 5 ottobre 2010

2478 m. ü. M.

In effetti così è ridotto a mera cifra, quel Meter über Meer ( metri sul livello del mare il nostro s.l.m ) che definisce la sua altezza, il suo maestoso essere imponente.

Il protagonista di queste righe è il Nufenenpass( Passo della Novena  in italiano ).
Luogo così magico che non è facile da descrivere, specialmente per un motociclista nel DNA.
quindi ho deciso che la sua magniloquenza dovesse essere espressa in modo semplice ed immediato, almeno nel titolo.





Prima domenica di ottobre, tempo molto incerto ma qualcosa mi dice che devo andare in box da Hime, farle la consueta carezza sul serbatoio e partire assieme.


Il trasferimento per arrivare ad Airolo è solo noia autostradale sotto un cielo plumbeo.
Giove pluvio ha deciso, nonostante le nuvole basse, di non aprire le cateratte del cielo.
Almeno fino all'uscita dall'autostrada....


Non ci credo, come imbocco la val Bedretto una fitta pioggerella nebulizzata comincia a cadere e più proseguo verso i 2478 mt del passo più la strada è bagnata.


Nonostante ciò le Dunlop Roadsmart fanno egregiamente il lavoro per il quale sono state progettate ed i 100/110 km/h danzano con ritmo blando sul tachimetro.


Tutto intorno a me è lucido e brillante, il verde dei prati, il nero nastro d'asfalto, il rosso dei tetti dei paesini di Bedretto e All'acqua. Il Ticino qui è appena un torrente, eppure sotto le piogge di questi giorni e le prime nevicate ha fretta di arrivare a valle..


La strada s'inerpica sempre più, le curve si fanno più strette, il bosco di larici cede il passo alla vegetazione bassa.
Più la quota aumenta e più le nuvole basse rendono i contorni di ciò che mi circonda meno netti, fino a diventare del tutto indistinguibili se non a pochi metri davanti a me.


Che peccato, speravo in un miglioramento del meteo al mio spostarmi verso nord ed invece... 
Mentre i miei pensieri divagano sul meteo ecco che la magia si compie:
la medesima sensazione di quando un aereo decollato con il maltempo trapassa le nuvole per ritrovarsi in pieno sole, così Hime sembra letteralmente sfondare la fitta coltre di nubi per presentarmi un nastro d'asfalto totalmente asciutto.


Certo che il sole ancora non c'è ma piccoli sprazzi d'azzurro si intravedono verso nord.
Mi fermo al primo tornante vista valle... 
quello che i miei occhi vedono è difficilmente descrivibile, sembra che la strada venga inghiottita da una massa color latte famelica e vorticosa.


Condizioni meteo simili mi mancavano qui sul Nufenen, le avevo provate praticamente tutte ma questa mi lascia di stucco..
Il mio ritmo aumenta come il ruggito di Hime, la melodia della sua aspirazione diventa rabbiosa e cupa mentre osservo i piccoli trapezi digitali della strumentazione schizzare verso ed oltre i 10.000 rpm.

In men che non si dica siamo in cima, il cartello è già un ricordo ed i miei unici compagni di viaggio sono 2 moto ferme al rifugio ed il postale Svizzero diretto ad Andermatt, anche lui in sosta.


Quindi la mia discesa si fa incalzante, ad ogni curva oso sempre di più per poi ritornare su miti consigli quando strisce di neve sciolta attraversano la carreggiata nel punto di massima piega.


Il cielo è sempre più sgombro, l'azzurro diventa predominante ed il sole finalmente scalda le mie membra infreddolite.


Ulrichen appare ai miei occhi in fondo alla valle baciata dal sole ed in pochi minuti di danza tra una curva e l'altra sono nella valle del distretto di Goms nel Vallese.


Qui posso proseguire..... 


Verso altre meraviglie svizzere.

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