lunedì 20 giugno 2011

Allez en France

Allez en France


Avevo già messo giù qualche pensiero sparso ma ho fatto una cosa che non faccio mai, ho riletto...
Ebbene, ho fatto un tabula rasa di tutto ed ho deciso di ricominciare da capo....

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Complice un sabato uggioso di inizio Giugno decido che è ora di porre fine al marasma di pensieri e sensazioni che hanno accompagnato l'ennesimo tour organizzato principalmente per gli altri e poi per me.
O meglio le destinazioni che scelgo sono sempre egoisticamente approvate, da me in esclusiva ovviamente, però il resto è organizzato e strutturato in modo tale da regalare ai miei Amici un' esperienza del tutto indimenticabile. 
Ogni anno è sempre più difficile riuscire a trovare luoghi, in primis, e strade che vi ci porteranno che sappiano ancora stupire per la loro bellezza e qualità.
Ho il privilegio di conoscere dei motociclisti con la M maiuscola e quindi deluderli sarebbe uno smacco gravissimo alla mia autostima.

Dopo questa piccola precisazione aziono il tasto rewind sul mio personale taccuino di memorie per riportarla a mercoledì 1 Giugno.

Serata alquanto movimentata in casa mia, era tempo che non c'erano più di tre persone assieme a me.
Una semplice pizza con amici impazienti di partire si è trasformata nella solita “serata di merda con amici di merda”.

La partenza è fissata per giovedì 2 Giugno, le previsioni non sono il massimo ma alla fine cosa sarebbe un giro Davvico senza il flagello della pioggia!?!?!?!?

Luca ha dormito da me ( arrivare dal Trentino in mattinata per essere a San Donato per le 8:30 sarebbe troppo anche per lui), come al solito svegliarlo diventa un'impresa.
Non capirò mai come riesca poi ad attivarsi nel giro di un nanosecondo.

Ci prepariamo, facciamo colazione e poi ci troviamo con gli altri viaggiatori ( Albi, Stè, Mimmo e la Manu) al casello dell' A7 direzione Genova.
Abbiamo un appuntamento con Linuccio e Maurino alle 10:15 sulla diramazione tra A7 ed A26 per poi proseguire verso la Francia.

Il resto del tratto Autostradale non merita menzione se non fino a quando, usciti dallo stesso, non ci dirigiamo verso Barolo dove prima salutiamo una vecchia conoscenza in Enoteca regionale per poi mangiare un boccone in un ristorantino li di presso( La Cantinetta).

La nostra fortuna è stata arrivare un attimo prima di tanti altri turisti ( essendo in 8 ) e trovare un bel tavolo lungo dove accomodarci. Decidiamo per una sosta veloce in modo da non appesantirci per la prosecuzione del nostro viaggio. I grissini sono come sempre una delizia, lunghi circa mezzo metro, croccanti, ruvidi, dorati quanto basta e con un profumo intenso di pane appena sfornato, si fatica a non ingozzarsi con loro... Il misto di salumi è molto buono ma tutto sommato non differente da quello che possono offrire tanti altri posti di qualità.

Lo stupore invece mi rapisce i sensi quando ci portano una delle specialità della casa, un uovo appena riscaldato in una pasta leggerissima, servito con del burro fuso in cui son stati fatti saltare degli asparagi affettati a cubettini. 

Delicatissimo, aromatico e dolce per il burro fuso. E' una sorta di unico raviolo gigante nel quale si nasconde un cuore dorato di tuorlo d'uovo appena intiepidito. Mai assaggiato nulla di simile.

Segue il bis di primi, composto dai classici ravioli del plin tipicamente piemontesi e di una consistenza morbidissima, più azzeccata la cottura del primo vassoio che non la seconda, ed a robusto rinforzo dei Tajerin al ragout, nel quale forse la nota aromatica dell'alloro era un filo troppo invadente.

Il vino non dovrei nemmeno menzionarlo visto il luogo scelto per desinare, ovviamente un Barolo.
Una bottiglia per 8 persone, alla fine è il giusto compromesso tra gusto e preservazione dei punti sulla patente.

Ripartiamo in direzione Cuneo per poi seguire le indicazioni per il Col di Tenda.

Il mio personalissimo incubo, nonché antagonista e costante di tutte le mie peregrinazioni motociclistiche si manifesta: LA PIOGGIA.....

Le strade piemontesi, non me ne vogliano i locali, sono approssimative in quanto a grip e sotto la pioggia subiamo tutti perdite d'aderenza per fortuna non troppo pericolose.
Ci fermiamo in un'area commerciale appena fuori Cuneo per il rito della vestizione con gli antipioggia, ironia della sorte l'unico spazio coperto che vediamo e scegliamo per l'operazione è un autoloavaggio...

Sulla salita verso il Col di Tenda facciamo benzina a pochi km dal confine di stato, presso il benzinaio( caro come il fuoco ma d'altronde è forse l'ultimo prima di arrivare in Francia ) accade una scenetta molto divertente.
Una signora straniera chiedeva a noi ( in moto, bagnati fradici, e visibilmente non avvezzi alla località) dove andare per evitare la coda in ingresso al tunnel che portava in Francia.... Gli avrò detto( in inglese ) 4 volte che non eravamo locali e lei si ostinava a chiedermi secondo me qual'era la strada migliore da percorrere... la gente è strana... a volte. 

Sosta di 15 minuti presso l'ingresso del tunnel( è a senso unico alternato ) poi pronti via e dopo circa 3 km abbondanti siamo finalmente in Francia e udite.. udite .. all'asciutto!!!!

Finalmente possiamo sbizzarrirci un po alla guida, peccato rendersi conto che mancano tre moto al trenino, a dir il vero piuttosto sfilacciato, che avevamo formato.

Dico a Linuccio di proseguire e raggiungere Luca e lo Stè, io aspetto ma non vedendo sopraggiungere nessuno comincio preoccuparmi, ingrano la prima e torno indietro. Raggiungo Maurino ed Albi che, non vedendo sopraggiungere Manu e Mimmuzzo, si sono fermati a togliere antipioggia ed a fumarsi una paglia. Sempre più in pensiero continuo a risalire la strada cercando di non pensare al peggio.
Grazie a Dio incrocio i ritardatari per scoprire che avevano subito una multa dall'asfissiante e pattugliante presenza della Polizia francese. Nel frattempo ci eravamo tutti riuniti, anche coloro che erano andati avanti erano tornati sui propri passi, o meglio traiettorie, per accertarsi delle condizioni di tutti. Ridiamo tutti della gaffes fatta da Mauro ed Albi che avevano avvisato da bordo strada un motociclista di rallentare, vista la presenza della Gendarmerié transalpina, peccato che il motociclista in questione fosse un pulotto....

Purtroppo il pur bellissimo paesaggio, qui il Royà scava una sorta di canyon nelle rocce dove la strada si aggrappa qui e la in modo sinuoso dove c'è spazio, non ha meritato la giusta attenzione per la paura di incappare in qualche controllo non propriamente corretto da parte delle forze dell'ordine.

Per fortuna il nostro itinerario ci porta a deviare dalla D6204 all'altezza di Breil Sur Royà per imboccare le D2204 direzione Sospel.

L'altitudine cambia, la vegetazione anche, complice una tarda primavera tutto è in fiore ed i relativi profumi riescono ad invadere piacevolmente i miei condotti nasali.

Il ritmo si fa interessante, veloce ma non sincopato, gli scorci verdeggianti scorrono davanti ai miei occhi e solo la sinuosità della strada mi riporta a concentrarmi di più sulla guida.
La strada dopo aver costeggiato la parte alta del monte comincia a digradare lentamente verso il basso fino a giungere in una verdissima vallata, qui Sospel giunge come una manna, in un pomeriggio assolato. Siamo tutti mediamente assetati e facciamo una sosta in un improbabile bar thailandese( tra un po nemmeno a Milano ci sono ristoranti thai ed in questo paesino invece... ), per dirigerci verso L'Escarène. Qui si ricomincia a salire e scendere sino al Paese dove termina anche la D2204. E strano constatare come questi paesini abbiano una sorta di effetto patinato, come se quell'aspetto leggermente invecchiato fosse studiato ad arte. Poi questi paesini non hanno l'aria desolata e disabitata che potrebbero avere in Italia, tutto ciò mi lascia piacevolmente colpito.

In una curva piuttosto gustosa prima io, poi Linuccio ed infine Mauro rischiamo l'highside per non meglio specificate cause...
La D215 appena intrapresa si trasforma in D615 e ci porta sin quasi a Castagniers passando per Contes. Questo tratto è forse il canto del cigno per la piacevolezza ella guida e per la bellezza del paesaggio per questa giornata, anche se…. 
Da Castagniers un pezzo di strada di valle che affianca il fiume Varo(o almeno credo lo sia) per poi risalire verso Gattières dove ho potuto constatare la prevedibilità dello Stè in certe condizioni...
Mi sorpassa un T-Max, 1....2......3 ed ecco che passa lo Ste all'inseguimento con Luca a seguire a fionda a mo di scudiero. Scoprirò poi che non avranno avuto soddisfazione perchè il conducente dello scaldabagno Yamaha non era abbastanza “aggressivo” …. 
Dimenticavo, qui siamo passati dalla D6202 alla D2210 che ci ha accompagnato sino a Vence e di li a Grasse.
Qui il mio senso dell'orientamento vacilla per qualche minuto, Grasse è bellissima e nel suo centro storico abbarbicato su un costone roccioso, sbaglio una svolta e mi ritrovo sulla Route Napoleon.
La fortuna arride agli audaci e trovo un'indicazione per Fayence, nostro luogo d'arrivo.
Il sole tinge tutto di colori rosati, ormai il tramonto si avvicina, l'aria è carica di umidità a questo favorisce ancor di più le tante sfumature di colore che abbracciano piante, animali, persone e cose.

La strada che imbocchiamo è una secondaria molto stretta che conduce a Fayence passando per Cabris, Speracedes e Tignet.
Peccato che alla svolta fondamentale sbaglio strada, 2 minuti prima lo Stè mi chiedeva: 
“Dav ma sei sicuro di dove stai andando!?” 
ed io sinceramente convinto: 
“ Certo certo, vai trà..”

La D13 mi ha tradito e ci ritroviamo a Saint Cezare sur Siagne … qui lo Stè tira fuori il navigatore che ci fa seguire una strada improbabile... anche se... ricordate dove ne avevo scritto uno?
la strada è stretta il tramonto intenso ed i contorni cominciano ad essere meno netti.
Mi ricorda una certa discesa in simili condizioni dal Klausenpass in Svzzera.

E' evidente che questa carrabile non è molto frequentata, asfalto a grana grossissima, quasi uno sterrato in alcuni punti, bosco fitto e l'unica presenza umana è data da un casale che non riesco a capire se sia abitato o meno. Rospi in giro, insetti illuminati dai fari delle moto ed infine anche un bel cinghiale di dimensioni tutt'altro che risibili ci accompagnano per gli ultimi km prima dell'arrivo.

Per fortuna con Luca avevamo letto le indicazioni per raggiungere i nostri appartamenti, e così quando ad una rotonda vediamo l'Intermarchè ( nota catena di supermarket francesi ) siamo certi di essere arrivati.

Continua...

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