venerdì 9 gennaio 2009

Fiocca la neve fiocca!!

La neve in città è sempre uno spettacolo inusuale quanto ipnotico.
Il cielo diventa lattiginoso, di un grigio uniforme ma di una luminosità che non ti spieghi.
le ombre sono inesistenti, i contorni si stemperano fino a confondersi e poi il primo candido fiocco.
Il primo di una lunghissima serie che modificherà il paesaggio in modo drastico.
Mi addormento alla sera che i fiocchi cominciano a scendere ma una volta tirata su la tapparella....
la magia è ancora in corso, tutto è candido come se gli alberi in giardino fossero agghindati in un abito bianco vaporoso e voluminoso.
é presto e sui 20 cm di neve che si sono posati ovunque non c'è ancora traccia umana, tutto è perfettamente lineare, segue i contorni delle cose senza interruzione alcuna.
In questi casi è un piacere essere i primi a "violentare" la soffice coltre con i propri passi.
quel rumore unico che è un mix tra un fruscio ed uno scricchiolio sotto i piedi.
un po come il suono emesso dal contatto delle lamine di uno sci e la pista innevata. Uno dei rumori più gustosi che ci siano al mondo.
Osservare il candido fiocco che non ha fretta di raggiungere i suoi miliardi di compagni già uniti in manto nevoso, come se volesse rallentare il più possibile il suo arrivo a terra fluttuando in un moto caotico ma semplicemente perfetto..
il bianco si confonde nelle mille sfumature di grigio e la luce diventa accecante nonostante non ci sia un solo cm quadrato di cielo libero.
Il bianco riflette se stesso ingannando la vista, accecandola ripetutamente.
l'atmosfera festiva è garantita nonostante si sia già di ritorno alle attività lavorative.
Il gusto della neve è strano è unico ovunque ci si trovi, tutti da bambini l'abbiamo assaggiata almeno una volta, alla fine è acqua sotto forma di cristalli più o meno fini però quello che colpisce di più è cosa riesce a creare con l'udito.
i suoni divengono rarefatti, tutto è ovattato e come se il mondo mettesse un silenziatore naturale che assorbe il tremendo caos generato dalla città.
Nei primi momenti questa sensazione è accentuata dal fatto che anche le strade sono invase dalla bianca e vaporosa materia. Poi la magia cessa e lascia di nuovo spazio al nastro d'asfalto che rende il manto nevoso sempre più sporco fino a farlo sparire grazie ai numerosi passaggi delle auto.
Una forntuna che Milano in questa gran nevicata non ha avuto è la costante della temperatura sottozero.
In quei casi come nell'inverno 2002 a Budapest una nevicata di tre giorni lasciò come regalo di natale un manto nevoso di 50 cm.
il tempo dopo la nevicata migliorò tanto da non permettere nemmeno ad una nuvola di "sporcare" l'azzurro intenso del cielo però i venti siberiani tennero per giorni il termometro sotto lo zero termico, facendo durare quella magia per più di una settimana con tanto di Danubio ghiacciato a lastroni.
Un sinistro scricchiolio faceva comprendere che sotto un' apparente immobilità il grande fiume era vivo e vegeto...

La magia della Neve.

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