giovedì 9 ottobre 2008

Nagyi

Tu sei li, seduta nella tua sdraio preferita al riparo della brezza che sale culla collina dal Balaton.
Sei assorta e concentrata sul tuo cruciverba mentre prima lo eri sulle preghiere al Dio al quale credi e tieni tanto. La tua pelle un tempo dorata dal sole adesso è di un tenue candore e quelle piccole efelidi sparse sui tuoi avambracci parlano di lavoro passato sotto il sole cocente, come ogni tua ruga che esprime tutta la fatica e voglia di vivere che ancora hai.
Il tuo viso dolce i tuoi occhi chiari, i tuoi capelli candidi, potresti essere il ritratto di una donna d’altri tempi, le tue mani nodose non danno giustizia a tutto quello che hai vissuto, guerre, disordini e finalmente la liberazione da quel rosso ed ingombrante padrone nel 1989. È vero che le generazioni de passato sono più forti di noi, il tuo viso rugoso spiega solo in parte le vicissitudini alle quali sei stata costretta.
Eppure dalla tua espressione traspare dolcezza e serenità, a volte mi chiedo come fai.. ..
La mia Nonna..

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