martedì 28 ottobre 2008

Un Weekend in Trentino

ho fatto in discesa questa curva al massimo 5 minuti fa e adesso mi ritrovo ad entrare nello spiazzo del colle di sant' Eusebio dove rivedo gli occhi sorridenti di Luca, ebbene si il sorriso di Luca è accattivante anche per questo, sorride con tutto il viso:

è un sorriso aperto schietto sincero..

C'è anche la Fra, la vedo per la seconda volta, il primo impatto con lei è stato positivo, una ragazza con un bel carattere forte, e spero di approfondire la conoscenza in questi 2 giorni.


dopo aver scambiato 4 chiacchiere ci avviamo verso Ceniga, la strada è ancora lunga, ma sarà mooolto piacevole. Percorriamo le "Coste" in discesa, il maledetto polso sinistro comincia già a farmi male e purtroppo renderà la mia guida molto "menomata" per i 2 giorni.

Pazienza, la discesa verso Nozza scorre via per lasciare spazio alla veloce strada che porta al lago d'Idro, poi comincia per me il vero divertimento ovvero la val di Ledro da Storo a Riva del Garda.


il sole comincia a calare rendendo i contorni indefiniti e spegnendo lentamente i colori autunnali.

il lago di Ledro sembra una scura voragine che inghiotte la luce, come un grosso buco nero.

comincia a far freddo e non siamo troppo lontani dalla meta.

Il lungo tunnel finale ci butta nella discesona per Riva e poi da li pr Arco e poi Ceniga.


Siamo arrivati, finalmente posso far riposare un po il mio polso e possiamo scambiare 2 chiacchiere dopo aver parcheggiato le moto.


Che dire Luca è fortunato, vive in un posto bellissimo appena al di sotto della montagna, il giorno dopo con la splendida giornata di sole avrò di apprezzarlo ancora di più.
Adesso è il momento di salutare la Fra che ci raggiungerà più tardi, noi tra una birra una doccia e 4 chiacchiere passiamo il tempo prima di ritrovarci per andare a cena.

l'umidità cala sulla valle del Sarca, mi fa strano ammettere di aver scoperto grazie a dove abita un mio amico che il Sarca è anche un fiume. Fin'ora per me era una via di Milano.

ci ritroviamo a mangiare carne sanguinolenta e a bere un ottimo Teroldego come accompagnamento, raccontandoci innumerevoli cazzate. Poi i messaggi senza senso con il Gordolo, che era già notevolmente dai fumi dell'alcool.
finita la cena raggiungiamo Gordolo, il muwa ed altri alla Malga Campo per aumentare il tenore alcolico della serata.
Malga campo, mi ha fatto una certa tristezza vederla trattata con poco rispetto dal gruppo.
é una malga di proprietà comunale ( del comune di Drena ) affittabile da chiunque per passarci un fine settimana diverso dal solito.
pur avendo visto il posto solo di notte, come è buio quando non c'è la luce dell'uomo a rischiarare la vista.
La Fra mi dice: " Dav, ma a Milano le avete tutte queste stelle? "
al ché punto il naso verso il cielo.... lo spettacolo che mi toglie il fiato è un fondo scuro nel quale un fascio di tanti piccoli diamanti luminosi sembra galleggiare. Senza fine, immenso, indescrivibile.
Anche la via lattea è visibile, la cintura di Orione il grande carro e le tante costellazioni del nostro emisfero.
Uno spettacolo simile lo vidi solo la notte di San Lorenzo sul lago Balaton, quando puntando anche allora il naso all'insù vidi le mie prime stelle comete.
Miracolo della natura e della fisica.

lo stato dei nostri amici tende al devastante andante e quando la situazione comincia ad essere senza ritorno decidiamo per riportare i nostri stanchi corpi nei rispettivi letti per un sonno ristoratore.

La strada per casa ha dei vuoti dovuti al mio personale crollo sul divanetto dell'auto della Fra.
i ricordi sono parziali dovuti al sonno incipiente.

la mattina successiva ci svegliamo in ritardo, chissà perché me lo aspettavo.
ci prepariamo e siamo in sella per portarci all'appuntamento con Daniele e poi con gli altri 2 partecipanti al nostro giretto domenicale.

si comincia a far quattro curve, alla sosta benzina decido che la Jona2 per me rimarrà una voglia repressa, il cambio rovesciato non mi consentirà di reprimere una certo timore nel provarlo.

Deciso questo e fatta benzina la Cembra ci aspetta. Sono molto curioso di provare questo percorso, che però temo troppo veloce per i miei personali gusti motociclistici.
i Monti si fanno più aspri mentre superiamo una vallata per arrivare a Faver, il paesaggio è molto vario, superata la zona limitrofa a Civezzano le curve sono più piacevoli i colori autunnali mostrano le loro mille sfaccettature del giallo e del rosso, le rocce frastagliate dei monti fanno da cornice a tutto questo addormentarsi delle piante. Gli abeti invece sfoggiano la loro chioma sempreverde in aperto contrasto con i loro cugini cedui. la temperatura è frizzante le gomme calde al punto giusto, anche se le zone in ombra non vanno mai sottovalutate, possono nascondere insidie scivolose.
da Sevignano a Faver il profilo altimetrico prima precipita verso valle per poi risalire da Parlo fino a Faver in un gustosa serie di tornanti e curve abbarbicate alla roccia.
A Faver il panorama verso la valle sembra come quello di una terrazza panoramica di un lussuoso albergo.

Qui Comincia la SS612, ho studiato, Luca mi ha dato un paio di dritte sul come affrontarla e su dove sono i punti critici grazie alla consultazione di un suo video.

Ovviamente loro scompaiono all'orizzonte mentre io tento di non andare oltre velocità da me difficilmente comprensibili.

il paesaggio è favoloso, ed i boschi non hanno invaso ancora la carreggiata con le loro insidiossime foglie.
Al termine, presso Stramentizze ci si ferma al bar per un panino rifocillante.
ci si saluta e si riprende il motogiro. Credo che mi piaccia più a tornare, ma per esserne sicuro dovrei tornarci per mettermi alla prova.

Il nostro percorso ci porta verso Mezzolombardo, dove prendiamo la strada che porta verso Fai della Paganella. all'inizio mi gaso non poco finalmente qualcosa di più guidato dove fare un po’ di curve lente. Da Fai della Paganella ad Andalo e poi a Molveno le curve sono medio veloci, belle, asfalto niente male, in alcuni punti appena rifatto.
Seguiamo la Fra che disegna traiettorie precise e rotonde, caspita se mi piace come guidi!
è un piacere tenerti la scia in un ritmo costante e veloce al punto giusto.


le successive strade che portano a Riva del Garda hanno pezzi veloci e lenti per poi essere velocissimi fino al gran finale del lago di Tenno e dei sui innumerevoli tornanti in discesa
A Riva i saluti a Luca, alla Francesca e a Daniele, compagni di viaggio e d'avventura in questo primo assaggio di Trentino motociclistico.
Sono in moto da appena pochi Km e già sto pensando alle emozioni passate assieme, alle risate, ai racconti di vita( non solo motociclistica ) mentre percorro le buie gallerie della gardesana occidentale, il buoi enfatizza la sensazione di velocità o la velocità è reale e percepita?
comincio ad avere freddo ma non ci penso rimanderò alla sosta carburante la vestizione protettiva che mi accompagnerà fino a casa per un'autostrada noiosa ed umida..

Un Weekend in Trentino

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